BEA e Dalk uniscono le forze e puntano ai 3 milioni di fatturato per il 2023: quando la narrazione strategica d’impresa incontra la multimedialità data-driven
Corporate storytelling, strategia editoriale, capacità di navigare l’attualità e il cambiamento, creazione di valore reputazionale: sono i concetti chiave su cui si basa un nuovo sodalizio milanese della comunicazione d'impresa. Da un lato BEA – Be a Media Company (https://www.beamediacompany.com/), società di narrazione strategica d’impresa fondata da Marco Bardazzi e Salvatore Ippolito nel 2021, che la guidano insieme a Corrado Paolucci. Dall’altro Dalk (https://www.datatalk.it/), content factory specializzata in piani e contenuti editoriali data-driven nata nel 2018 da un’idea di Tommaso Guadagni e Daniele Ghisletti, che nel nuovo assetto si uniscono nel Cda di Dalk a Bardazzi, Ippolito e Paolucci.
Le due factory lavorano insieme fin dal debutto di BEA e uno degli obiettivi del nuovo cammino intrapreso è sicuramente quello di rafforzare e consolidare il posizionamento sul mercato grazie a un team giovane, dinamico e con una grande passione per la narrazione, composto da circa 20 persone e in procinto di crescere con nuove posizioni che saranno aperte nel corso del 2023. Una crescita confermata anche dai numeri: il fatturato complessivo di BEA e Dalk nel 2022 ha raggiunto i due milioni di euro e la previsione è quella di raggiungere i 3 milioni nel 2023, consolidando così una crescita del 50% entro la fine dell’anno.
Una sinergia volta a produrre contenuti di qualità grazie a strategie data-driven e AI gestite con un approccio fortemente editoriale. La vocazione di BEA è quella di aiutare aziende e istituzioni a comunicare con l’efficacia e la creatività delle media company e Dalk aggiunge un Dna data-oriented, una lunga esperienza di data journalism e una creatività da esploratori di nuovi linguaggi.
L’unione di queste competenze dà vita a una realtà unica nel panorama della comunicazione italiana, che ha l’obiettivo di dare a ogni organizzazione il potere di navigare il cambiamento attraverso le storie. L’attualità diventa così elemento chiave e funzionale alla narrazione d’impresa, permettendo di comunicare in modo efficace e innovativo, per esempio, temi ESG, transizioni energetiche e digitali, iniziative dedicate all’inclusività e alla diversity e ogni aspetto legato al purpose profondo di un’impresa.
Dopo oltre due anni di collaborazione, BEA e Dalk adesso rendono più stretta la loro unione per mettere al servizio dei clienti una modalità comunicativa sempre più multidisciplinare e integrata, che accompagni le aziende in un percorso a 360°. Lavorare sinergicamente insieme significa mantenere la propria identità, ma al contempo avvalersi di competenze nuove, servizi dedicati e risorse complementari, contribuendo così alla creazione di una vera e propria community di talenti.
Tra i lavori realizzati insieme, solo per citarne alcuni, c’è ad esempio il progetto narrativo per Webuild Milano Est-Ovest composto da storie, video, grafiche e il Brand Film “12 minuti o la storia d’amore più breve del mondo” promosso per il lancio della tratta San Babila-Linate M4 di Milano, con la partecipazione dell’influencer Carlotta Ferlito (visitabile a questo link https://metrom4.webuildgroup.com/it/milano-est-ovest). Ancora, il web magazine realizzato per il brand Rinascimento (https://magazine.rinascimento.com/) lanciato in occasione della sfilata Fall-Winter 23/24. Oggi Bea e Dalk vantano un gran numero di clienti nel loro portfolio come A2A, Terna, Webuild, Campari, Generali, Banca Sella, Intesa Sanpaolo e Gruppo Teddy, a cui si uniscono le partnership progettuali con I Mille e Chora Media.
“Siamo felici di aver riscontrato un così rilevante interesse nel mercato per un Progetto in grado di mettere le aziende al centro di percorsi di narrazione”, commenta Salvatore Ippolito, CEO di BEA, e Presidente di Dalk. “Desideriamo continuare a svolgere con entusiasmo il nostro ruolo di ‘cantastorie’, di quelle innumerevoli e interessanti storie che le aziende custodiscono e che la condivisione rende di dominio comune. E affrontare questo viaggio in compagnia di Dalk e dei suoi talenti, giovani, competenti, innovativi, rende tutto particolarmente efficace e coerente”.
“Vedere Dalk e Bea crescere insieme è bellissimo; la sinergia tra di noi è naturale, crediamo che la narrazione sia diventata un asset fondamentale per le aziende e il mercato attuale riflette perfettamente quest’idea”, dichiara Tommaso Guadagni, CEO di Dalk. “In un mondo come quello di oggi, infatti, le storie hanno un'importanza sempre più rilevante per tutti gli stakeholders dei nostri clienti. Grazie alla nostra collaborazione riusciamo ad aiutarli a posizionarsi e riconoscersi nelle storie che creiamo per loro con linguaggi differenti dedicati a target differenti”.