L’83% del network delle agenzie di IPRN usa l’Intelligenza Artificiale
Mai come oggi l'espressione "mondo in rapido cambiamento" è stata così attuale. Nel 2023, l'incertezza economica legata alla guerra in Ucraina e in Israele, l'aumento del costo della vita e l'evoluzione della tecnologia in tutto il mondo sono stati i principali temi affrontati dalla media industry e dal settore della comunicazione.
Per un'indicazione globale delle principali tendenze della comunicazione, degli argomenti, delle sfide e delle opportunità che influenzano l'industria delle Relazioni Pubbliche, l'International Public Relations Network (IPRN) tra dicembre e gennaio ha condotto una survey interna tra i suoi 50 membri in più di 30 Paesi in tutto il mondo, nei cinque continenti, tra cui l’Italia rappresentata dalle agenzie L45 e INC – Istituto Nazionale della Comunicazione. La seconda parte della ricerca è stata finalizzata ad analizzare le questioni relative all’incremento dell'Intelligenza Artificiale nelle PR.
“A causa dell'incertezza economica e sociale, costruire fiducia e mantenere relazioni durature e di valore è più vitale che mai. Dobbiamo continuare ad investire in aree che contribuiscono al business dei nostri clienti, mentre costruiamo e sosteniamo il nostro - ha dichiarato Rodrigo Viana de Freitas, Presidente dell'IPRN. Ecco perché l'AI è così importante. Può essere uno strumento potente, specialmente in compiti di routine come il monitoraggio dei media e la gestione dei social media. È uno strumento che crea spazio e tempo nella gestione delle nostre attività quotidiane, liberando così i professionisti delle PR per concentrarsi su decisioni strategiche e pianificazione. Grazie ai nostri membri, ora abbiamo una visione più chiara delle sfide e delle opportunità che l’AI offre al mondo delle PR per il prossimo futuro" – ha concluso il manager.
Risultati principali:
· I membri di IPRN sono ottimisti riguardo al business nel 2024, con il 70% che indica una prospettiva di crescitae il 30% il mantenimento dell'attuale status quo.
· La maggioranza, ben l’83%, ha sottolineato che l'intelligenza artificiale è già parte del business, mentre solo il 17% ha dichiarato di non utilizzare alcuno strumento di intelligenza artificiale.
· Inoltre, con riferimento all'uso dell'intelligenza artificiale, gli intervistati hanno dichiarato di usarla principalmente per la creazione di contenuti (31%), la gestione dei social media (21%), il monitoraggio dei media (19%) e l'analisi dei dati (16%).
· Tra i principali benefici dell'AI, con riferimento alle attività di PR, gli intervistati indicano prioritariamente il miglioramento dell'efficienza (26%), il supporto alla ricerca (23%), la riduzione del carico di lavoro del personale (20%), il copywriting e la creatività (13%).
· Inoltre, l'83% degli intervistati ritiene che l'IA sia un’innovazione destinata a durare, mentre solo il 17% è incerto sul futuro dell'IA nelle PR.
· Le più importanti sfide dell'intelligenza artificiale nel settore delle pubbliche relazioni, tuttavia, sono le questioni relative alla proprietà intellettuale (26%), la verifica delle fake news (24%), la mancanza di fiducia nei social media e nei loro contenuti (14%) e l’eccesso di contenuti (13%).
· Tornando al sentiment sul business delle agenzie associate, il 22% considera la comunicazione strategica e la consulenza PR come le principali opportunità di crescita, seguiti (20%) dal crisis management; il 16% vede margini positivi nell’ambito dei social media e nella comunicazione digitale e il 10% nelle relazioni con i media.
· Le principali opportunità del settore industriale, secondo gli intervistati, risiedono nella tecnologia (19%), settore pubblico (17%), energia e utilities (16%), finanza (9%), salute e benessere (8%) ed ex-aequo immobiliare, viaggi e turismo e hospitality.
· Tra le principali aree in cui gli intervistati prevedono di investire nel 2024 figurano: formazione e fidelizzazione del personale (19%), misurazione e analisi (17%), tool di gestione e strumenti di proprietà per la comunicazione e il marketing (12%), creatività e produzione di contenuti multimediali (11%), tecnologia e produzione digitale (10%) e infine insight sui consumatori (7%).