PABLO ATCHUGARRY FIRMA L’ETICHETTA DEL BLANC 2022, UN BIANCO PERFETTO PER BRINDARE ALLA PASQUA
Non una bottiglia qualsiasi, ma una vera e propria opera d’arte creata dallo scultore e pittore, originario dell’Uruguay, ritenuto uno dei più grandi artisti viventi. Un pieno di colori e suggestioni, un tocco elegante e immediato: ecco la sintesi artistica che Pablo Atchugarry - artista sudamericano che da 20 anni vive tra Lecco e l’Uruguay - ha creato per omaggiare tenuta Mazzolino e uno dei suoi vini di punta, il Blanc, 100% Chardonnay, dal profilo elegante e morbido, recentemente insignito del premio Slow Wine per la sua luminosità eccezionale, trama cristallina, un uso del legno magistrale e bocca sussurrata, tanto da essere annoverabile tra i più grandi bianchi italiani.
“Durante la sua visita a Mazzolino è stato talmente colpito dall’assaggio dal Blanc che, dopo qualche tempo, è tornato per regalarci un’etichetta dipinta proprio ripensando a quel vino e a quel pomeriggio”, racconta Francesca Seralvo, terza generazione dal 2015 alla guida di Tenuta Mazzolino, cantina d’eccellenza nel cuore dell’Oltrepò Pavese. “È’ stato per noi un omaggio bellissimo che abbiamo accolto con grande entusiasmo tanto che abbiamo deciso che sarebbe diventata subito l’etichetta del Blanc 2022”. L’etichetta firmata Pablo Atchugarry sfoggia colori caldi, linee morbide che danno vita a un pattern inedito sono lo specchio cromatico del Blanc 2022. “Risultato di un’annata solare, che ci ha regalato un vino ricco, rinfrescato dalle solite note agrumate fresche e da tutta la finezza del gesso che c’è nei nostri suoli”, spiega Stefano Malchiodi, enologo della cantina.
Una sinergia perfetta tra arte ed enologia che fa del Blanc la scelta perfetta per impreziosire la tavola Pasquale. Questo vino, che in azienda definiscono “sole del mattino, gesso, burro salato, buccia di limone”, rivela profumi di ananas, scorza di cedro e nocciola; in bocca il sorso è ricco e profondo con sensazioni agrumate, fruttate e minerali. Se l’abbinamento con il pesce è sicuramente perfetto, non disdegna matrimoni culinari con risotti e primi piatti con verdure di stagione e formaggi a pasta semi-dura di medio invecchiamento. A Pasqua è un buon abbinamento con un classico, come la torta Pasqualina.
Tenuta Mazzolino deve il suo nome al termine latino mansiolinum, ovvero “punto d’incontro”. Qui, infatti, sanno incontrarsi suggestioni di diversa provenienza. Arte e Vino sono un binomio da sempre molto forte, un connubio speciale che la cantina dell’Oltrepò ha saputo valorizzare con questa collaborazione. Un’etichetta preziosa che brinda alla bellezza della vita e alla condivisione dei valori. Per Tenuta Mazzolino l’opera di Atchugarry è un tassello che conferma e arricchisce la natura di questa cantina, da sempre votata alla ricerca della qualità e dell’esperienza sul territorio, aperta a collaborazioni e contaminazioni e al tempo stesso fedele a sé stessa e alla costante ricerca di eleganza nei vini e nel modo di raccontarsi.