“PESTAGGIO DI STATO”: IL PODCAST DI NELLO TROCCHIA SUL PIÙ GRANDE PESTAGGIO COLLETTIVO DI DETENUTI MAI ACCADUTO NEL NOSTRO PAESE
Il 6 aprile 2020, nel carcere Francesco Uccella di Santa Maria Capua Vetere in Campania, avviene il più grave pestaggio collettivo di detenuti mai accaduto nel nostro Paese. Decine di poliziotti penitenziari si rendono protagonisti di questa orrenda mattanza. Segue un depistaggio raffinatissimo, consumato nell’indifferenza della politica.
Il giornalista d’inchiesta Nello Trocchia – che per primo si è occupato della vicenda nel settembre 2020 con un’inchiesta ripresa dalle maggior testate italiane e internazionali - ripercorre nel suo nuovo podcast “Pestaggio di Stato” i fatti di quel “giorno dell’orrore” smontando le bugie del potere e le menzogne del governo. Il podcast, che contiene anche l’audio esclusivo di un imputato del processo, è prodotto da OnePodcast e disponibile da lunedì 25 marzo su tutte le principali piattaforme di streaming audio.
«Uomini in ginocchio costretti a tagliarsi la barba, altri gambe all’aria e faccia al muro, piegati, scherniti, umiliati, picchiati a sangue per 4 ore. Ma è successo davvero? Sì, e voi avete il diritto di sapere. E io ho il dovere di raccontarvelo – racconta Nello Trocchia nel podcast - E avete il diritto di sapere anche altro, cioè che un uomo è morto. Forse se fosse successo unicamente per le botte sarebbe stato meglio e invece è morto dopo il pestaggio, dopo l’isolamento, lasciato senza cure e senza coperte mentre era sotto la tutela dello Stato. Si chiamava Lamine Hakimi. Il suo decesso è originato dall’assunzione di un mix di oppiacei, su un corpo violato, su una mente labile, su un ragazzo schernito e umiliato. La madre invoca giustizia, così come i familiari di decine di vittime. Giustizia per le botte, giustizia per le umiliazioni, giustizia per il depistaggio».
Il racconto comincia proprio da quella terribile giornata della primavera 2020. In un momento in cui tutta l’Italia vive incollata alla tv immobilizzata dalla paura del Covid-19, in attesa del bollettino giornaliero dei contagi e dei decessi, nel carcere di Santa Maria Capua Vetere si respira un’altra paura. Il pomeriggio del 6 aprile, infatti, 283 agenti della polizia penitenziaria muniti di caschi e manganelli, alcuni a volto coperto, entrano nel reparto Nilo del carcere Francesco Uccella prendendo a calci, pugni e schiaffi i detenuti. Il pestaggio dura ore, cui segue l’immediato depistaggio degli agenti. Fotografano bastoni e pentolini per simulare la reazione scomposta dei detenuti, con lo scopo di giustificare l’intervento e la mano pesante, usano referti falsi per dimostrare le contusioni riportate per sedare la rivolta. “Ma quale rivolta”, urlerà il primo testimone, “ci hanno riempito di botte”.
Nello Trocchia nelle 5 puntate di “Pestaggio di Stato”, ricostruisce la sua inchiesta – raccontata anche nel libro omonimo del 2022 – che ha permesso la pubblicazione dei video della mattanza, svelando il pestaggio e il depistaggio e rendendo finalmente giustizia alle voci delle vittime: “vittime che hanno in comune una cosa, oltre alle ferite. Sono senza potere, non contano niente”.
Attraverso incontri e interviste con testimoni - tra cui Pietro Ioia, garante dei detenuti del comune di Napoli, cui le vittime mandavano video, messaggi e richieste di aiuto, e Samuele Ciambriello, garante dei detenuti della Campania, il primo a presentare una denuncia in procura per i fatti accaduti - l’inchiesta di Nello Trocchia smonta il castello di bugie creato dai colpevoli e dal potere stesso attorno al pestaggio, divenuto oggetto di interrogazione parlamentare dopo i primi pezzi pubblicati dal giornalista sul quotidiano Domani nel settembre 2020.
Nel raccontare la mattanza di Santa Maria Capua Vetere e la scia di silenzi, omissioni e coperture che ne seguirono - non solo da parte delle amministrazioni locali ma anche dello stesso Ministero della Giustizia, che dando la propria versione dei fatti parlò di “ripristino della legalità” - il podcast restituisce anche uno spaccato della condizione materiale e psicologica delle carceri italiane aprendo una riflessione su come tutto ciò sia potuto accadere davvero e sul perché si può ripetere ancora.
«Questo lavoro è anche una risposta a chi ogni tanto mi scrive messaggi infamanti, reo di aver pubblicato questo o quel video che riprende l'ennesimo pestaggio. Volevo rassicurarli che io continuerò, fin quando ne avrò voglia, a raccontare», afferma Nello Trocchia sui social a proposito del podcast.
Nello Trocchia è giornalista d’inchiesta, inviato tv e autore di documentari, nato nel 1982, a Nola, in provincia di Napoli. Inviato di Domani, ha firmato inchieste per Il Fatto Quotidiano, L’Espresso, Rai2 (“Nemo”) e La7 (“Piazzapulita”). È autore di numerosi libri, tra cui “Federalismo Criminale” (2009); “La Peste” (con Tommaso Sodano, 2010); “Casamonica” (2019) dal quale ha tratto un documentario per NOVE; “Il coraggio delle cicatrici” (con Maria Luisa Iavarone, 2020); “Pestaggio di Stato”, con la prefazione di Ilaria Cucchi (2022); “Una vita tranquilla. Latitanza e cattura, verità e misteri di Matteo Messina Denaro” (con Giacomo di Girolamo, 2024). Per il suo lavoro, ha ricevuto il premio Paolo Borsellino, il premio Articolo21 per la libertà di informazione, il premio Giancarlo Siani e il premio Goffredo Parise.
"Pestaggio di Stato" è un podcast di Nello Trocchia, prodotto da OnePodcast, disponibile da lunedì 25 marzo, con le prime due puntate, sull’app OnePodcast e su tutte le principali piattaforme di streaming audio (Spotify, Apple Podcast, Amazon Music, Google Podcasts).