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Centro Studi UNA: prosegue il trend di crescita degli investimenti media. 2019 in sordina ma grande ottimismo per il 2020

Il mercato degli investimenti media per l’anno 2018 si conferma in crescita per il quinto anno consecutivo, con una stima che si attesta attorno al +2%, superando anche le previsioni. Come ogni anno dispari, invece, il 2019 subisce un rallentamento a causa della mancanza di grandi eventi sportivi. Ad impattare sui numeri anche l’introduzione del Decreto Dignità – che impedisce gli investimenti pubblicitari ai big spender di settori quali betting, gaming e lottery – oltre all’incertezza politica sia sullo scenario italiano sia internazionale. Ci si aspetta un’accelerazione nel secondo semestre dell’anno mentre per il 2020 c’è grande ottimismo. È quanto emerge dai dati elaborati dal Centro Studi UNA, Aziende della Comunicazione Unite, presentati oggi da Marianna Ghirlanda, Presidente Centro Studi UNA e Alessandra Giaquinta, Responsabile Media Hub UNA.

Nel corso dell’evento sono state fornite le stime sugli investimenti pubblicitari elaborate dal Centro Studi UNA con uno sguardo all’anno in corso e al futuro prossimo con l’obiettivo di delineare i trend attuali: +0,6% per il 2019 e +2,1% per il 2020, un dato che tiene conto dell’impatto che avranno le Olimpiadi, i campionati Europei e la riforma della TV. Analizzando più in dettaglio il 2019 è evidente come il video avrà un forte impatto sull’indotto (+15,9%) che traina il digital (+7,8%). Segno negativo per la stampa (-8,4% aggregato di quotidiani e periodici) e TV (-1,7%) che vedrà, invece, un’inversione di tendenza secondo quanto stimato per il 2020 (+0,8%).

Per quanto riguarda lo share per mezzo, la quota della TV prosegue il trend discendente del 2018 (49,8%) anche nel 2019 (48,9%) e continua nel 2020 (48,3%) - mentre il comparto digitale prosegue il suo percorso di ascesa quale mezzo più veloce nel seguire le sempre più mutevoli abitudini dei consumatori, più online e mobili. Se nel 2018 il digital ha rappresentato il 27,4% del mercato, nel 2019 dovrebbe crescere di circa due punti percentuali, arrivando a rappresentare il 29,3% dello share. Dato che non prevede battute d’arresto e nel 2020 dovrebbe superare la soglia del 30%.