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Cosa farebbe un bambino con 2 euro?

Comprare un drago sputafuoco, il top player della Juventus Dybala, i superpoteri di Hulk, ma anche una fattoria, un motoscafo o un diamante.
Cosa si può fare con 2 euro? Fondazione Progetto Arca l'ha chiesto a diversi bambini dai 3 ai 7 anni, e queste sono solo alcune delle fantasiose risposte.

L’idea, documentata in un breve spot girato dal regista Fabio Martina, realizzato e diffuso in collaborazione con l’agenzia di comunicazione Aragorn, nasce per promuovere la nuova campagna di Progetto Arca con numero solidale 45543, attiva dal 14 gennaio al 3 febbraio 2018.

L’obiettivo è sostenere i servizi che la onlus garantisce quotidianamente alle persone senza dimora in tutta Italia.

Inviando un SMS è possibile, infatti, donare 2 euro e fare cose fantastiche non solo nell’immaginazione dei bambini ma anche nella realtà. Tanti SMS da 2 euro possono dare un pasto e un letto al caldo a chi è povero e solo. Cose semplici e insieme straordinarie, da moltiplicare per le 2.000 persone che la Fondazione accoglie ogni giorno e che nelle sue strutture trovano un riparo e un’opportunità per tornare ad immaginare e costruire il proprio futuro.

Grazie al sostegno dei suoi donatori, infatti, Progetto Arca nell’ultimo anno ha assistito 80 mila persone in difficoltà, distribuito 2 milioni di pasti e offerto 600 mila notti al riparo. Con soli 2 euro si può contribuire a realizzare tutto questo.
Insomma, basta poco per tendere davvero la mano a chi non ha più niente e fare cose fantastiche, ogni giorno.

Il video: https://youtu.be/eQPJifmJaO4

Alberto Sinigallia, presidente di Fondazione Progetto Arca:
“Per strada, nei centri e negli appartamenti che mettiamo a disposizione i nostri operatori e volontari sono presenti ogni giorno e ogni notte per dare un aiuto concreto a chi si trova in difficoltà. Questo non significa solamente offrire un riparo dal freddo e garantire un pasto caldo, vuol dire soprattutto iniziare una relazione di fiducia con persone che vivono emarginate e che ora hanno bisogno di essere accompagnate nel loro percorso di reinserimento nella comunità”.