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DAL LICEO ARTISTICO AD HARVARD E MIT: LA SFIDA PER UN AI “UMANA” DI RICCARDO DI MOLFETTA E DELLA SUA STARTUP SYMBIOTIC

Dopo un primo round di investimento americano, il giovane CEO & fondatore di Symbiotic si propone di affrontare la sfida più cruciale del nostro tempo: l’allineamento dell’intelligenza artificiale con i valori umani. Riccardo Di Molfetta, 24 anni, è il CEO e Fondatore di Symbiotic. Con sede a Boston, la visione dell’innovativa startup è quella di formare

un team di eccellenza per risolvere il problema del super-allineamento con AI, vale a dire assicurarsi che intelligenze artificiali “superintelligenti” siano allineate con i principi e valori umani. In particolare, si tratta di sviluppare modelli che possano imparare a vivere ed agire in armonia con le intenzioni e preferenze dei loro utenti.

Nei prossimi anni, si prevede che sistemi di AI saranno capaci di sviluppare autonomamente obiettivi e strategie al di fuori della supervisione umana; le contromisure odierne come il reinforcement learning basato sul feedback umano, che premia o punisce l’AI conseguentemente alle azioni che compie, sono inadeguate a garantire uno sviluppo controllato di AI con capacità superiori alle nostre. Symbiotic lavora per garantire che, nel futuro, queste AI “superintelligenti” siano dalla parte dell’umanità, evitando rischi esistenziali.

 CHI È RICCARDO DI MOLFETTA
Diplomato con il massimo dei voti al Liceo Artistico di Brera a Milano, ha proseguito i suoi studi al King’s College di Londra. La sua eccellenza accademica lo ha portato ad essere selezionato per ricevere la Wellington Medal, il massimo riconoscimento del King’s College, seguito da una lettera di elogio personale dal Duca di Wellington e dai vertici del College.

Riccardo ha poi ricevuto borse di studio da Harvard e Oxford per i suoi studi post-laurea.

Attualmente, frequenta un Master ad Harvard con un programma congiunto a MIT, dove si distingue per le sue prestazioni accademiche eccezionali. Impegnato in due dissertazioni di ricerca, a Harvard esplora temi di politica economica mentre, a MIT, conduce ricerca sullo sviluppo di stati di coscienza nei modelli di linguaggio AI come ChatGPT.