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“Di sana pianta”: esplorando i segreti del mondo vegetale con Stefano Mancuso

In un mondo in cui le piante sono spesso considerate semplici oggetti d’arredo, immobili e inanimati, siamo portati a dimenticarci che la popolazione vegetale è in realtà la più numerosa sul nostro pianeta. A ricordarci che le piante sono molto più simili agli esseri umani di quanto abbiamo mai immaginato, portandone alla luce la straordinaria vita e i caratteri distintivi, ci pensa il neurobiologo vegetale e divulgatore Stefano Mancuso con Di sana pianta, il nuovo podcast prodotto da Chora Media con il supporto di A2A - la Life Company che si occupa di energia, acqua e ambiente.

Nel corso di 10 episodi, la serie esplora aneddoti, studi e storie sorprendenti che cambieranno radicalmente il modo in cui siamo abituati a guardare il patrimonio green  che ci circonda. Dai racconti dell'ecosistema terrestre fino alla scoperta della memoria e della musicalità delle piante, ogni episodio offre uno sguardo originale sul mondo vegetale, rivelando dettagli curiosi come la storia dell'albero più solitario del mondo, un Abete Rosso piantato nel 1800 su un’isola remota, o l'incredibile resilienza degli Hibakujumoku, gli alberi sopravvissuti alla bomba atomica di Hiroshima.

I primi due episodi di Di sana pianta saranno disponibili a partire da giovedì 15 febbraio su tutte le principali piattaforme gratuite (Spotify, Apple Podcast, Spreaker e Google Podcasts). I successivi usciranno a cadenza settimanale.

Il podcast sarà presentato giovedì 15 febbraio presso Anteo Palazzo del Cinema di Milano, alle ore 18:00. Nel corso della serata, con l’introduzione di Guido Maria Brera (founder di Chora Media) e Sabrina Tinelli (Head of Editorial Content di Chora Media), Stefano Mancuso condividerà in anteprima una delle affascinanti storie tratte dalla serie. A seguire, Riccardo Haupt (COO di Chora&Will Media) presenterà in anteprima con Carlotta Ventura (direttore Communication, Sustainability and Regional Affairs di A2A) il documentario RIGENERAZIONE, realizzato da Will per A2A.

Sarà possibile prenotarsi all’evento attraverso la piattaforma DICE: Clicca qui per iscriverti

Sinossi generale
Timide, aggressive, a volte ciniche, spesso geniali. Ogni pianta ha un carattere e una storia, basta saperle osservare. O ascoltare chi le studia da sempre. In questo podcast, il neurobiologo vegetale e divulgatore Stefano Mancuso ci porta nel mondo delle piante, raccontando aneddoti, studi e storie capaci di cambiare il modo in cui noi esseri umani abbiamo sempre guardato al regno vegetale.

Titoli e sinossi dei singoli episodi
Il pianeta verde
C’è un fatto che rende il nostro pianeta unico rispetto agli altri: ospita la vita. E rispetto a quello che si può comunemente pensare, non sono gli animali gli esseri viventi più presenti sul pianeta terra, ma le piante.

L’albero più sfortunato
Il Ténéré è una grande regione desertica nella parte centro meridionale del Sahara. In questo ecosistema rovente ha vissuto per 300 anni un’acacia, resistendo a condizioni climatiche avverse per qualunque forma di vita. Prima della sua tragica e grottesca fine.

L’albero più resistente
Il 6 agosto del 1945 venne sganciata su Hiroshima la prima bomba atomica, che uccise circa 70 mila persone. A quell’esplosione sono stati esposti anche diversi alberi, alcuni dei quali sono sopravvissuti e continuano a vivere e a raccontare il loro passato: sono gli Hibakujumoku.

L’albero più odiato
Esistono piante infestanti, erbacce e malerbe, ma una in particolare è riuscita ad attirare tutto l’odio che si può avere per una pianta: l’Ailanto. Nominato anticamente come “l’albero del paradiso”, oggi sembra più un albero infernale.
Questa fama è del tutto immeritata, perché in realtà l’Ailanto è un albero che dovremmo imitare e non combattere.

L’albero più anziano
Negli anni cinquanta Il dottor Edmund Schulman scoprì alcuni esemplari di alberi secolari nelle vicinanze delle White Mountains, in California, che vennero soprannominati Matusalemme e Prometeo. Erano gli alberi più antichi del mondo. Erano, perché uno di loro venne abbattuto per errore nel 1964.

L’albero più ingannatore
La caratteristica principale degli animali è quella di muoversi; quella delle piante è lo stare immobili. Eppure anche da ferme le piante riescono a nutrirsi, a difendersi, a riprodursi. Ad esempio, l’acacia è in grado di controllare formiche, facendole diventare un esercito di difesa contro i predatori che la circondano.

L’albero più solitario
L’isola di Campbell è un territorio completamente selvaggio, situato a sud della Nuova Zelanda. È nuvoloso per gran parte dell’anno, piove e fa molto freddo. In questo clima ostile e ruvido vive l’albero più solitario del mondo: un Abete Rosso, piantato nel 1800 dall’allora governatore della nuova Zelanda Lord Ranfurly.

L’albero della memoria
Esiste da sempre una caratteristica fondamentale delle piante che nei secoli è stata chiamata con diversi nomi: adattamento, acclimatazione, priming, indurimento. Ma la verità è che sarebbe bastato usare un termine chiaro e semplice come Memoria. La Mimosa Pudica, chiamata anche Sensitiva, è un chiaro esempio di pianta dotata di una straordinaria memoria.

L’albero più musicale
I più grandi liutai della storia per costruire i loro violini hanno sin da subito capito quale fosse il segreto di uno strumento musicale perfetto: l’albero e l’ambiente in cui è cresciuto. Ma quale poteva essere il migliore? Con il tempo tra vari tentativi e studi, si arrivò alla conclusione che un legno su tutti aveva caratteristiche fondamentali per essere il più musicale tra tutti: l’abete rosso.

L’albero più rivoluzionario
Durante la rivoluzione francese vennero piantati in tutta la Francia i cosiddetti “Alberi della libertà”. Con il tempo in tutta Europa, molti Paesi seguirono questa tradizione piantando alberi che simboleggiavano la libertà. In Italia, dopo la morte di Giovanni Falcone, il popolo protestò contro le mafie e si servì di un Ficus che si trovava vicino all’abitazione di Falcone per lasciare messaggi d’amore e di protesta; ancora oggi è un simbolo di speranza e coraggio.

Credits
Di sana pianta è una serie di Stefano Mancuso prodotta da Chora Media.
Cura editoriale di Sabrina Tinelli e Marco Villa.
Executive Producer: Ilaria Celeghin.
Supervisione suono e musiche: Luca Micheli.
Post produzione e montaggio: Luca Micheli.
Post produzione e montaggio: Mattia Liciotti.
Fonico di studio: Luca Possi.
Post Producer: Matteo Scelsa.