DIETRO LE QUINTE DEL ROYAL ASCOT, FRA CAPPELLINI, CRAVATTE E SCOMMESSE. AL VIA LA SERIE PODCAST “CAVALLI & CAPPELLI”, CON UNO SPEAKER D’ECCEZIONE: GERARD MALANCA, INFLUENCER ED ENGLISH COACH
Cavalli, scommesse e adrenalina incontrano i dettagli di stile squisitamente British nella suggestiva cornice della campagna inglese di inizio estate al Royal Ascot - la gara di cavalli nata dall’intuizione della Regina Anna, che nel 1711 uscendo dal Castello di Windsor si imbatté in un terreno “ideale per far galoppare i cavalli in libertà”. Un evento “cult” per la tradizione britannica, fra personaggi dell’alta aristocrazia e celebrity del calibro di George Clooney, Elton John, David e Victoria Beckham.
Per raccontare questi e altri retroscena della gara, è on air la serie podcast in dieci puntate "Cavalli & Cappelli", ideata e prodotta dall'Audio Factory Dr Podcast e offerta da Deghi, portale per la vendita online di mobili e accessori per la casa, l’ufficio, il giardino e il tempo libero. Speaker d’eccezione della serie sarà Gerard Malanca (@gerardenglishclub), Influencer ed English Coach con oltre 140 mila follower su Instagram. Fruibile su tutte le piattaforme di streaming audio: Spotify, Spreaker, Apple Podcast, YouTube e Amazon Music, la serie è interamente disponibile al seguente link: https://open.spotify.com/show/3BLvuG1VNBUXPh5oCqCBgZ
Un appuntamento immancabile per la Regina Elisabetta
A testimoniare l’esclusività del Royal Ascot e la sua atmosfera elettrizzante, è anche il fatto che la Regina Elisabetta II è mancata solo a due edizioni della gara dall’anno della sua incoronazione, nel 1953: nel 2020 a causa del Covid, che costrinse allo svolgimento della gara a porte chiuse, e nel 2022, per motivi di salute. Esserci è fondamentale anche per gli esponenti del Jet Set internazionale, che si affiancano con orgoglio ai Royals - ai quali è dedicata la Royal Enclosure - con annesso sfoggio di outfit.
I dietro le quinte del Royal Ascot
La frenesia dell’organizzazione abbinata all’adrenalina delle corse fanno dei dietro le quinte del Royal Ascot un ambiente davvero stimolante. Ma anche un mix di ottimo cibo, di tradizioni, e di primissimi piani - come accade nei grandi colossal del cinema… - sulle vere star della competizione: i cavalli ed i Jockeys, ovvero i fantini, uniti da ore e ore di intenso allenamento. E altrettanto rigorosi sono i requisiti di ammissione dei fantini per correre al Royal Ascot: esperienza, certificazioni della BHA (British Horseracing Authority), record ottenuti e persino condotta personale.
Il Dress Code: vietate le spalle scoperte, sì alle cravatte sgargianti e ai cappellini più eccentrici
Gonne sotto al ginocchio, spalle scoperte vietatissime, trasparenze sì, ma con discrezione e cappellini del diametro massimo di 10 cm. Sono solo alcune regole del “Dress to impress!” che ispira il dress code di un evento iconico come il Royal Ascot. Dai cappelli eleganti, stravaganti, ispirati dal motto “The bigger, the better” - “più sono grandi, meglio è…” - fino alle cravatte, dai colori vivaci e con stampe eccentriche. Un regolamento sugli outfit che risale al XIX secolo e a Beau Brummel, dandy illuminato e trend setter. L’area Royal Enclosure, infine, è la più inflessibile: sono richiesti completo blu o grigio da cerimonia per gli uomini, con panciotto e cilindro, e per le donne abiti con spalle e ombelico coperti. La curiosità? La Regina Elisabetta II adorava il Royal Ascott perché poteva indossare il suo cappello più stravagante senza destare troppo scalpore.
Dai rituali scaramantici ai fantasmi
Le superstizioni legate ai cavalli e alle corse inebriamo l’atmosfera della gara, fra allure e leggenda. Alcuni esempi^ L’espressione “Touch Wood” viene usata per scongiurare la sfortuna. Raccogliere un ferro di cavallo e tenerlo con sé regalerà fortuna per tutto il giorno” (“Find a Horse shoe. Pick it up. All day long, you’ll have good luck!”). E non poteva mancare l’aura di un fantasma: quello di Jane Seymour, la terza moglie di Enrico VIII, che molti sostengono di aver visto passeggiare nell’area più esclusiva del Royal Ascot.
Dallo Champagne al Tè, fino ai menù degli Chef stellati
55 mila bottiglie di Champagne, 40 mila di vino, 80 mila tazze di tè e circa 50 mila sandwiches, senza dimenticare le 20 mila brocche di Pimm’s, il celebre mix a base di Gin, Chinino ed erbe ideato da Mr. James Pimm nel 1823, che è diventato il Cocktail esclusivo “Super upper class”. E poi ci sono gli antipastini gourmand - ostriche e tartare, solo per citarne alcuni - fino ai cestini da Pic Nic personalizzati ed i menù firmati dagli Chef stellati. Il piatto preferito della Regina? Fish & Chips.