Flowpack, dalle origini alle evoluzioni future
Un white paper nato dalla sinergia tra mondo accademico e protagonisti del settore del packaging per indagare il ruolo del flowpack nel mondo di oggi e di domani. Il tutto con un occhio di riguardo alla sostenibilità, tema chiave in ottica di crescita e sviluppo. La pubblicazione, dal titolo "Flowpack: il massimo col minimo. Alta protezione a basso impatto" è stata curata dal Politecnico di Torino in collaborazione con aziende leader del settore ed enti specializzati e verrà presentata giovedì 5 maggio alle 17.30 a Fiera Milanonell'ambito di Ipack-Ima, manifestazione specializzata nel processing e packaging food e non food prevista dal 3 al 6 maggio a Rho.
Il documento spoglia il flowpack, particolare tipologia di imballaggio flessibile, e lo analizza da vicino considerandone la storia e le sue possibili evoluzioni future. Per farlo si avvale della professionalità di ricercatori, esperti e rappresentanti della filiera. L'evento di presentazione, moderato dal giornalista Luca Maria De Nardo, sarà introdotto dalle curatrici Beatrice Lerma e Doriana Dal Palù. A seguire è prevista una tavola rotonda con relatori di spicco: a parlare saranno Riccardo Cavanna, rappresentante della filiera delle macchine per il confezionamento e l'imballaggio, Luca Ruini, presidente di CONAI, Alberto Palaveri, presidente di Giflex, Mario Molinaro di Taghleef, Mario Cerutti di Lavazza, Domenico Brisigotti di Coop e Paola Scarfato dell'Università di Salerno.
"Il percorso, condotto da un'unità di ricerca in Design del Politecnico di Torino, ma in costante contatto e scambio con numerosi attori nazionali e internazionali in gioco - hanno scritto nella prefazione del volume le due curatrici - è stato condotto e reso condivisibile con un pubblico più ampio tramite la stesura della presente pubblicazione, un white paper pensato per generare cultura sul tema del flowpack. La sua volontà è dunque educare, informare e diffondere la complessa sfaccettatura di relazioni tra flowpack e sostenibilità".
Ad avere l'intuizione che ha fatto partire i lavori è stato Riccardo Cavanna, rappresentante della filiera delle macchine per il confezionamento e l'imballaggio, che si è posto un semplice quesito che rappresenta il seme del progetto: "C'è futuro per il flowpack?".
"Questa pubblicazione - ha commentato - nasce dalla volontà di raccontare la straordinaria storia del packaging con le ali che ha visto generazioni di imprenditori e innovatori, prima negli Stati Uniti e poi in Europa, e soprattutto in Italia, lavorare assieme per farlo diventare uno degli imballaggi più diffusi e democratici al mondo. Il white paper, con lo scopo di divulgazione storica, scientifica e culturale, vuole avvicinare il mondo della circular economy a quello dei decisori politici e alle nuove generazioni capaci di influenzare le tendenze di consumo del futuro. Per evitare che nei mari ci siano più flowpack che pesci, dobbiamo essere leader nel mondo, non solo nella filiera del packaging (l'industria italiana lo è già), ma anche nello stimolare ed esportare un modello di sviluppo di filiera per un'economia circolare vera".