Media Key

Il Gruppo Renault in pole position nell’economia circolare

ll mondo dell’automobile guarda ormai da tempo e sempre di più alla sostenibilità e il Gruppo Renault è in prima linea su questo fronte. Si tratta di innovare i propri modelli di business e tagliare i costi su materiali e risorse, promuovendo la life-extension di tante componenti. Economia circolare significa anche minimizzare lo spreco di materia e passare quindi dall’auto di proprietà al prodotto-come-servizio.

Il principio dell’economia circolare nel settore automotive è realizzare qualcosa di nuovo con componenti a fine vita. Rivestire Nuova ZOE con scampoli di cinture riciclate, offrire una seconda possibilità ai motori usati, servirsi di vecchie batterie di auto elettriche per alimentare gli edifici sono solo alcuni esempi.

Secondo il rapporto dell’ADEME (Agenzia dell’Ambiente e del Controllo dell’Energia) di ottobre 2019, in quell’anno ci sarebbero voluti “1,75 pianeti per soddisfare i bisogni dell’umanità senza mettere in pericolo le esigenze delle prossime generazioni”. È necessario, infatti, far evolvere il nostro modello economico, utilizzando il minor quantitativo di risorse possibile e riciclando tutto ciò che si può. È questo il principio dell’economia circolare.

LE SMART ISLAND
Pur essendo un concetto che sembra di facile comprensione, i suoi aspetti sono molteplici. Quando si parla di economia circolare, si pensa innanzitutto al design sostenibile, ossia all’utilizzo delle risorse rinnovabili, sostenibili e riutilizzabili in altre forme. Per il settore automotive, è una sfida di primaria importanza.

Concretamente, per il Gruppo Renault, si tratta di progettare veicoli sostenibili, realizzati con materiali riciclati o recuperabili e, per i veicoli elettrici, si tratta più in particolare di offrire una seconda vita alle batterie che non sono più utilizzabili, per immagazzinare le energie rinnovabili e alimentare, ad esempio, gli edifici.

È ciò che accade, ad esempio, nella smart island di Porto Santo, in Portogallo, un ecosistema elettrico intelligente fa leva su quattro pilastri: veicoli elettrici, stoccaggio stazionario di energia, smart charging e ricarica vehicle-to-grid. I veicoli elettrici sono ricaricati in modo intelligente (smart charging), grazie alle 40 colonnine di ricarica connesse, private o pubbliche, installate sull’isola da EEM (Empresa de Electricitade da Madeira) e Renault.

Alcuni veicoli vanno ancora oltre nell’interazione con la rete, essendo in grado di restituire elettricità in concomitanza con picchi di consumo; possono, così, servire anche da unità di stoccaggio temporaneo di energia.

Inoltre, delle batterie di seconda vita provenienti da veicoli elettrici Renault sono utilizzate per immagazzinare l’energia supplementare, prodotta dalle centrali solari ed eoliche di Porto Santo. Stoccata appena prodotta, questa energia viene reimmessa nella rete per le esigenze locali. Una parte di tali batterie proviene dall’isola di Madera. Il Gruppo Renault dimostra così, per la prima volta, di essere capace di riutilizzare le sue batterie di seconda vita in un ecosistema locale.

LA FABBRICAZIONE
Per Renault, la performance ambientale dei siti produttivi rappresenta una priorità, in qualsiasi Paese del mondo, con l’obiettivo di preservare le risorse naturali e contribuire alla limitazione del riscaldamento climatico. L’esperienza acquisita da Renault negli anni ha portato al concepimento, nel 2012, della fabbrica di Tangeri, in Marocco, vero fiore all’occhiello tra i siti produttivi a basso impatto ambientale, prima fabbrica automobilistica al mondo a zero emissioni di CO2 e a zero rifiuti liquidi industriali

Le emissioni di CO2 sono state ridotte del 98% (rispetto ad una fabbrica con una capacità produttiva pari a 400.000 veicoli all’anno), ovvero sono state evitate 135.000 tonnellate di emissioni di CO2 in un anno. La fabbrica non emette alcun rifiuto liquido di origine industriale nell’ambiente e si è ridotto del 70% il prelievo delle risorse idriche per i processi industriali. Questi risultati sono stati ottenuti grazie ad innovazioni nelle diverse fasi della fabbricazione, all’utilizzo di energia rinnovabile e ad una gestione ottimizzata del ciclo dell’acqua.

Questo successo è dovuto non solo all’impiego di innovativi processi di produzione, ma anche all’utilizzo di energia rinnovabile e di sistemi che riducono il fabbisogno idrico e ottimizzano il riciclo dell’acqua utilizzata.

IL REMANUFACTURING
Per Renault, il ricondizionamento dei componenti usati dei veicoli non è cosa nuova.
A Choisy-le-Roi, nell’Ile-de-France, lo stabilimento Renault offre una seconda vita ai ricambi da ben 70 anni. In questa sede in cui lavorano circa 300 collaboratori, sono 30.000 i motori e le trasmissioni che ogni anno vengono smontati, puliti, verificati e rimontati a mano. È da poco che il ricondizionamento si è esteso anche ai componenti meccatronici e ai circuiti stampati. Questi componenti sono successivamente proposti per scambi standard a prezzi estremamente bassi. Questo stabilimento unico nel suo genere è il riferimento, in Francia, in materia di economia circolare. Nel 2014, è stato insignito con l’omonimo premio dal Ministero dell’Ecologia e dello Sviluppo sostenibile.

IL RICICLAGGIO DEI VEICOLI DEL GRUPPO RENAULT IN 5 CIFRE
– Nel rispetto della normativa europea, sulla massa totale dei veicoli dismessi, il 95% è valorizzato (riutilizzo o riciclo dei materiali) e l’85% è riciclato.
– Almeno il 50% dei materiali contenuti nelle batterie elettriche e negli accumulatori usati viene riciclato.
– 33%: è il tasso medio dei materiali riciclati nei veicoli del Gruppo Renault prodotti in Europa a fine 2018.
– Oltre 50 kg di materie plastiche riciclate su Nuovo Espace.

IL CAR SHARING
Infine, l’economia circolare ci induce a fare un tuffo nel passato per riprendere alcune buone abitudini come la condivisione. La condivisione di tecniche tra clan nomadi del Paleolitico oggi si chiama Stootie, l’applicazione che consente lo scambio di servizi tra privati. L’utilizzo invece della proprietà, la condivisione, che in ambito automotive prende la forma del car sharing.

Viene da pensare immediatamente a Renault Mobility, servizio di noleggio di veicoli self- service a ora o giornata in Francia, a Zity, servizio di car sharing di veicoli elettrici a Madrid, ma anche a Marcel, servizio urbano di veicoli senza conducente. Questi servizi di mobilità condivisa sono noti e il Gruppo Renault sta lavorando alacremente per compiere il passo successivo.

Secondo l’ONU, nel 2050 la popolazione mondiale raggiungerà 9,8 miliardi di abitanti e circa il 70% sarà residente in ambiente urbano. La domanda crescente di mobilità urbana nei prossimi anni richiede, pertanto, lo sviluppo di offerte efficaci, che siano nel contempo ecologiche, sostenibili e condivise. La risposta Renault si basa su sperimentazioni di servizi di mobilità on demand, elettrici, autonomi e condivisi, pubblici e privati. Due i progetti di riferimento con prototipi di ZOE autonome: Rouen Normandy Autonomous Lab e Paris-Saclay Autonomous Lab.

AUTO IN TESSUTI RICICLATI
Nuova ZOE rappresenta la prima applicazione industriale mondiale di un tessuto composto da fili cardati al 100% riciclati provenienti dall’economia circolare. Un’applicazione inedita nel mondo, sviluppata in collaborazione tra il Gruppo Renault, Filatures du Parc (azienda francese specializzata in fili cardati), Adient Fabrics France (filiale francese del 1° fornitore al mondo di sedili per auto).

Filatures du Parc è un’azienda a conduzione familiare situata fondata nel 1976 nel Dipartimento del Tarn; sono 300 le tonnellate di tessili prodotti ogni anno, grazie a capi di abbigliamento usati e scampoli di tessuto. È qui che vengono progettati i tessuti riciclati che si ritrovano a bordo di Nuova ZOE, nelle coperture dei sedili e nei rivestimenti della plancia, sulla consolle, la leva del cambio e le guarnizioni delle porte.

Più nel dettaglio, il filo cardato al 100% riciclato che riveste Nuova ZOE è prodotto dalle cinture di sicurezza e scampoli di tessuto provenienti dall’industria automotive e dalle bottiglie di plastica.

Questo filo è, successivamente, affidato ad Adient Fabrics, che procede alla tessitura nello stabilimento di Laroque d’Olmes, nel Dipartimento dell’Ariège.

Jean-Philippe Hermine, Direttore Strategia e Piano Ambientale del Gruppo Renault,
ha dichiarato: «Di fronte alla sfida della transizione energetica, le industrie svolgono un ruolo di primaria importanza per far evolvere le loro modalità di produzione e ridurre l’impatto ambientale. Con il sostegno dei nostri partner Filatures du Parc ed Adient Fabrics France, dimostriamo che è possibile realizzare modelli di sviluppo circolari e competitivi incentrati sulle risorse, dotandosi al tempo stesso di un vantaggio competitivo prezioso in un momento in cui la disponibilità e il costo delle materie prime diventa una vera e propria sfida strategica. Questa politica dà un contributo all’impegno assunto dal Gruppo per ridurre gli impatti ambientali dei veicoli per l’intero ciclo di vita e per diminuire del 25% la sua carbon footprint a livello mondiale nel 2022 rispetto al 2010».

IL GRUPPO RENAULT IN PRIMA LINEA
Tra riciclaggio dei tessuti, ricondizionamento dei ricambi, riutilizzo delle batterie dei veicoli elettrici, sviluppo di offerte di car sharing sempre più ecologiche e sostenibili, in tema di economia circolare il Gruppo Renault è in prima linea ed è salito a bordo di un nuovo modello economico più virtuoso. Con la filiale Renault Environnement, non intende fermarsi qui ed estende, passo dopo passo, le sue politiche a tutte le attività. Prossima tappa: il 2022 con l’obiettivo di aumentare del 50%, entro questa data, il suo consumo globale di plastica riciclata rispetto al 2013.
Pioniere della mobilità elettrica, il Gruppo Renault va oltre il suo ruolo di costruttore automobilistico e diventa, con l’ausilio dei suoi partner, un protagonista degli ecosistemi elettrici ed energetici intelligenti.