Il neuroscienziato Maurizio Corbetta in esclusiva sul nuovo mensile BenEssere: «Staccatevi per quattro ore al giorno dai cellulari»
Attenzione a sè stessi, al rapporto con gli altri e al pianeta: da giovedì 22 febbraio in edicola il nuovo BenEssere, firmato dalla direttrice Eliana Liotta che, per l’occasione, ha intervistato Maurizio Corbetta, lo scienziato italiano più citato al mondo: «Il pericolo del microchip di Elon Musk? Una macchina potrebbe prendere il controllo della nostra mente». Si presenta rigoroso, ma allegro, vivace e divulgativo il nuovo BenEssere, mensile del Gruppo Editoriale San Paolo dedicato alle scienze della vita e della salute, che ha ora al timone Eliana Liotta, nota giornalista, saggista e docente di Editoria scientifica all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano.
«È un giornale dove la scienza incontra l’etica», racconta la nuova direttrice indicando la principale filigrana del magazine. Con questo spirito è impostata la lunga e ricca intervista rilasciata da Maurizio Corbetta, scienziato più citato nella letteratura scientifica, dopo 28 anni negli USA, ora alla guida della Clinica neurologica dell’Azienda ospedale Università di Padova.
Interpellato sui rischi del rapporto con le macchine e i dispositivi elettronici, Corbetta osserva: «L’intelligenza artificiale di fatto ora è nelle mani forse di una decina di persone e questo non va bene. Serve una regolamentazione internazionale». Entrando nello specifico del microchip Telepathy lanciato da Elon Musk, evidenzia: «Finora la comunicazione è stata unidirezionale, con il cervello che controlla la macchina. Musk, invece, vorrebbe una comunicazione bidirezionale, cervello-macchina, ed è un problema. Una macchina potrebbe benissimo prendere il controllo del cervello».
Per salvaguardare il cervello propone: «Mettiamo via i cellulari per quattro-cinque ore. Prendersi vacanze da smartphone e computer significa avere spazi dove non si è sottoposti al bombardamento delle immagini, per restare un po’ con la nostra parte interiore». Ricorda: «I dirigenti delle compagnie americane di social network fanno firmare alle babysitter un impegno a non usare cellulari ai loro figli sotto i 12 anni, perché sanno benissimo che creano dipendenza. Dovremmo cercare di combattere la dipendenza se vogliamo salvare la nostra capacità di attenzione». E consiglia: «Si dovrebbero trovare ogni giorno cinque minuti la mattina e cinque la sera per stare fermi a non fare niente».
«Questo mensile si chiama BenEssere», scrive Eliana Liotta nell'editoriale. «Non si chiama MalEssere, non Ansia, Doloretti o Ipocondria. No: BenEssere. Io sono partita dal bel titolo della testata per immaginare un nuovo giornale da proporre a voi, care lettrici e lettori, se è vero che i nomi rivelano l’essenza delle cose».
Il giornale mette allegria e gli articoli racconteranno il rapporto tra salute, etica e felicità. Ma il giornale è anche garanzia di informazione che nasce da un’alleanza tra il giornalismo di qualità e l’eccellenza del mondo medico-scientifico: «Il rigore sarà coniugato alla chiarezza espositiva e alla brillantezza dei testi» sottolinea ancora la direttrice Liotta, che aggiunge: «Nel nuovo BenEssere la scienza incontra l’etica. Stiamo bene se sentiamo il divino in noi, da laici o da credenti, una connessione a qualcosa di più grande del nostro Io, quando abbiamo orecchie per ascoltare i bisogni degli altri, per aiutare il pianeta in sofferenza, per proteggere i diritti degli animali».
Il lancio del nuovo BenEssere, 116 pagine in quadricromia da giovedì 22 febbraio in edicola, verrà sostenuto da una campagna di comunicazione su carta stampata, tv e radio per due settimane.