Influencer marketing trend 2023, tutto ciò che le aziende devono sapere secondo Pulse Advertising
Il mondo dell’Influencer Marketing si sta evolvendo e con esso deve evolversi l’approccio di comunicazione dei brand, i quali, al giorno d’oggi, non possono più prescindere da questa attività. Christoph Kastenholz, Co-Founder & CEO di Pulse Advertising, agenzia riconosciuta come punto di riferimento nel settore dell’influencer marketing con sedi ad Amburgo, Berlino, Londra, Milano e New York ha stilato il decalogo dei trend che le aziende devono conoscere per distinguersi e performare nel 2023.
- Comunicare attraverso i creator
Non c’è momento migliore di questo per essere un creator, figura che sta diventando un autentico competitor anche per aziende strutturate. Infatti, a fronte di investimenti pubblicitari esigui, i creatori digitali riescono a guadagnarsi la fiducia e la fedeltà dei propri follower, un pubblico che nessuno conosce meglio di loro. Ecco quindi che le aziende devono evolvere il loro approccio e, anziché concentrarsi sulla promozione di un prodotto, puntare sul racconto di un’esperienza che lasci un ricordo durevole e capace di instaurare un dialogo e un rapporto di fiducia con gli utenti. - TikTok. Social app o motore di ricerca?
La Gen Z si informa attraverso le immagini e il 40% dei giovani utilizza TikTok o Instagram invece di Google Maps per cercare un ristorante. Un fenomeno di cui TikTok sta già approfittando: infatti questa social app ha iniziato a individuare le parole chiave nei commenti e sta testando la funzione “Nearby”, situata accanto alla funzione “ForYou”, perfetta per la promozione delle aziende locali. E questo è solo l’inizio, infatti, l’algoritmo di TikTok è progettato per far rimanere l’utente nella app e il motore di ricerca interno alla app è in continua evoluzione. Questo significa che le aziende devono sfruttare l’opportunità, creando contenuti che corrispondono a ciò che gli utenti cercano, ma possono anche monitorare i contenuti coinvolgenti, così come i commenti che ne derivano ed acquisire vantaggio competitivo nei confronti della concorrenza. Non solo: arriveranno presto i marketplace che permetteranno di avere shopping e divertimento in un’unica app. - La poliedricità delle superapp, una risorsa da sfruttare
Da WeChat che con la sua dozzina di servizi integrati intrattiene ogni utente per 4 ore al giorno in media, fino a Google Maps che sta integrando diversi servizi o, ancora, Instagram e TikTok che stanno gettando le basi per implementare le funzioni commerciali. Il fenomeno delle superapp non è certo nuovo, ma è di sicuro in forte crescita e rappresenta un’opportunità da non lasciarsi sfuggire per la raccolta di dati e informazioni che permettono di conoscere meglio il proprio pubblico e ottimizzare la targetizzazione. - Il potenziale illimitato del gaming
Il gaming è in netta crescita: basti pensare che i giovani tra i 13 e i 17 anni trascorrono il 40% del tempo in più con il gaming rispetto a qualsiasi altra forma di intrattenimento e, inoltre, il 50% di loro preferisce incontrare gli amici attraverso il gioco. Questo significa che il gaming è più di un hobby, è un mezzo per restare socialmente connessi che diventerà un socialnetwork a tutti gli effetti e che, come tale, permetterà ai brand di raggiungere pubblici sempre più ampi, anche grazie alle possibili collaborazioni con gli editori di giochi. - Il tempo è denaro, anche online
In cosa consiste la genialità di BeReal? Nell’utilizzo intelligente del tempo. Infatti questa app contrasta perfettamente la saturazione eccessiva con cui si scontrano i Gen Y e Z e fa diventare una notifica il momento atteso e perfetto in cui entrare in contatto con i propri amici, compiendo un’azione facile e divertente come scattare una foto. Anche la distribuzione dei contenuti di un brand può diventare temporanea e puntare sul vecchio – ma sempre efficace – trucco della disponibilità limitata, che incuriosisce gli utenti facendo diventare un post un’occasione speciale. - Intelligenza artificiale: opportunità o minaccia?
Ci si chiede spesso se l’intelligenza artificiale prenderà il posto degli influencer e la risposta è: probabilmente no. Essa infatti è uno strumento eccezionale per l’analisi dei dati in nostro possesso così come per l’automazione dei processi, ma non potrà mai sostituire l’essenza dell’influerncer marketing, fatta di fiducia, coinvolgimento e connessione tra persone. Nonostante ciò, il ruolo dell’AI resta importante e la sua crescita porterà a una vera e propria inflazione dei contenuti. Infatti, più persone avranno accesso all’intelligenza artificiale più contenuti verranno prodotti, portando a una svalutazione dei contenuti stessi. Una condizione che rappresenta per i creator e per i brand più creativi una sicura occasione per emergere. Come farlo? Raccontando storie che le persone non si aspettano. Storie emozionanti, che l’intelligenza artificiale non sarebbe mai in grado di raccontare. - Il focus è l’intrattenimento, non il prodotto
Emergere oggi non è facile; l’esperienza di shopping è poco stimolante, sempre uguale a se stessa e caratterizzata da una semplicità e una rapidità del click-to-buy che hanno portato alla svalutazione del prodotto. Ecco perché è necessario, per le aziende, puntare sulla creatività dei creator e sulla possibilità di produrre non solo semplici video, ma interi spettacoli capaci di far vivere all’utente esperienze coinvolgenti che rendano lo shopping un’attività divertente. - Il potere delle nicchie
Le persone utilizzano le piattaforme di nicchia per connettersi con chi la pensa allo stesso modo. Si tratta di piattaforme che vengono concepite come spazi privati, dedicati a una comunità, in cui scegliere il tipo di esperienza da vivere e le informazioni da condividere. Spazi che danno ai creators la libertà di mantenere la proprietà dei contenuti e agli sviluppatori quella di progettare nuove soluzioni. Sono la soluzione ideale per le aziende che non puntano ai grandi numeri ma alla costruzione di una community fedele, che duri nel tempo. - Un video vale più di mille parole
Siamo realistici: oggigiorno tutti hanno un podcast. Ma le persone li ascoltano veramente? In realtà, no. Essi infatti vengono fruiti per lo più come “rumore” di sottofondo e fare conversioni se si è un rumore è difficile, ma non impossibile. È necessario però fare un passo avanti: con i vodcast, contenuti attraverso i quali i prodotti possono essere mostrati e dimostrati, per creare un legame più forte con il pubblico. - User Generate Content: veloce, facile, intelligente
Il 90% degli acquirenti sostiene che gli User Generated Content influenzano le loro decisioni, rendendo fondamentale la decisione di un’azienda di sfruttare questo tipo di contenuti. Ma come può un’azienda beneficiare delle potenzialità dell’UGC? Presidiando i social, in cui vige la regola dell’informalità, del tono colloquiale e dell’interazione. Un ambiente in cui gli influencer sono i veri protagonisti e possono fare la differenza per la comunicazione di un prodotto, poiché possono mettere in campo i propri punti di forza, ovvero la capacità di creare connessioni personali e di dialogare in modo spontaneo e perciò credibile con la propria community.