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#IoRestoinItalia: dalla rete al think tank

L’agenzia di comunicazione DOC-COM entra a fare parte del team del progetto “Io resto in Italia” che riunisce più di 200 imprenditori del turismo. Nato ad inizio marzo da un piccolo nucleo di professionisti guidati da Gabriele Gneri, consulente turistico e albergatore, e Andrea Babbi, già direttore dell’Enit, sta registrando una crescita costante, ed è il più ambizioso progetto dedicato al rilancio del turismo in Italia.

Si tratta al tempo stesso di una piattaforma online e di un interlocutore per la politica, le istituzioni, gli enti di ricerca, capace di offrire spunti di riflessione e proposte concrete.

In questo contesto, DOC-COM - business unit della comunicazione della rete di Doc Servizi, la più grande piattaforma cooperativa italiana nel settore della creatività e della cultura - lavorerà a fianco degli imprenditori, mettendo in relazione le persone e le idee. In particolare svolgerà analisi, offrirà consulenza strategica, ideerà e organizzerà le attività di rilancio, curerà la comunicazione con un piano dedicato.

La prossima fase sarà decisiva: “Io resto in Italia” diventa un think tank permanente, un catalizzatore capace di imprimere un’accelerazione virtuosa al processo di rinascita.

Intanto prosegue la campagna di adesioni, il portale www.iorestoinitalia.org si arricchisce di contenuti e idee liberamente consultabili, si organizzano conference e talk tramite videoconferenza, in particolare ogni venerdì.

La prossima iniziativa in calendario è la talk del 24 aprile, ore 15.00. L’ospite è Luca Boccato, Ceo di HNH Hospitality, uno dei principali operatori indipendenti presenti nel mercato italiano nel segmento degli hotel 4 e 5 stelle. Al centro del suo intervento, una riflessione sul futuro del turismo, osservato dal punto di vista del settore alberghiero, sicuramente uno dei più duramente colpiti dalla crisi.

#IoRestoinItalia: ossigeno per le imprese turistiche
La rinascita del turismo è legata a doppio filo a quella dell’Italia, considerato che il settore rappresenta, secondo dati dell’Enit, l’agenzia nazionale del turismo, il 13% del Pil nazionale.

L’obiettivo è collettivo, lo sforzo è corale: si tratta di uscire tutti insieme dalla logica dell’emergenza ed entrare in quella della pianificazione di un nuovo futuro. In breve, smettere di subire il cambiamento per scegliere di governarlo.

#IoRestoinItalia agisce come un hashtag creato per colpire nel segno, raggiungendo principalmente due target. Se da un lato si rivela un utile passaparola per i turisti italiani, invitando a un turismo di prossimità per dare respiro alle imprese nazionali, dall’altro vuole coinvolgere proprio chi, quotidianamente, mantiene in vita il settore. È sostanzialmente una call per gli imprenditori di buona volontà.

#IoRestoinItalia: verso la “fase 2”
In un primo momento il progetto, nato sull’onda dell’emergenza, appena prima del lockdown (tra il 5 e il 10 marzo), ha avuto come scopo quello di riunire le figure che si occupano a vario titolo di turismo in Italia.

Questo processo di cooptazione delle intelligenze e dei talenti proseguirà anche in futuro, grazie al costante ingresso di figure all’interno del gruppo. Il team ha inoltre avviato una profonda riflessione, sempre in forma collettiva, ed è stato tra i promotori del Manifesto per il turismo italiano #ripartiamodallitalia.

Centrale è il ruolo della piattaforma online www.iorestoinitalia.org, iniziativa privata che raccoglie il contributo degli imprenditori che aderiscono all’iniziativa, rendendolo pubblico, senza fini commerciali. Idee “open source” da cui lasciarsi ispirare, proposte che possono servire per elaborare un piano di rinascita generale, in un brainstorming permanente.

Ora è il momento di crescere
Occorre consolidare questi risultati e prepararsi alla seconda fase del progetto. Non a caso avviene in simultanea con la cosiddetta “fase 2”, la progressiva riapertura delle attività su scala nazionale, preliminare alla ricerca di un nuovo asset economico post-pandemia. Una sfida per la quale l’Italia deve essere pronta, il prima possibile.

Oltre a raccogliere gli interventi e unire il sistema turistico sotto la bandiera comune della voglia di riscatto, “Io resto in Italia” si prepara al grande salto.

Come think tank si trasformerà, più di prima, in un interlocutore e un produttore di idee e contenuti. Passerà dalla fase recettiva a quella attiva, organizzando una risposta corale. Farà non solo più da rete, ma da sintesi. Dopo la caduta è il momento del rimbalzo, dello scatto di orgoglio collettivo.