La dimensione green dell’abitare al centro delle riflessioni del digital summit ‘Futuro Sostenibile, dal design al paesaggio. Progettare la transizione’ promosso da Elle Decor Italia
Elle Decor Italia apre il dibattito sulla dimensione eco dell’abitare con il digital summit ‘Futuro Sostenibile, dal design al paesaggio. Progettare la transizione’, terzo appuntamento dedicato all’osservazione dei nuovi modi di progettare e vivere gli spazi. Nel mese che il brand di Hearst Italia dedica al tema della sostenibilità e in concomitanza con l’uscita del numero di giugno in edicola insieme all’Arch Book - approfondimento monografico sul tema della progettazione sostenibile - Elle Decor Italia si confronta con un argomento complesso, dal significato ricco di sfaccettature.
Giacomo Moletto, CEO di Hearst Italia, in apertura del convegno esprime l’impegno di Hearst nel comunicare con gesti concreti i valori legati alla sostenibilità: “Chi racconta come noi la società contemporanea, sente il dovere di indirizzare quell’evoluzione verso un mondo migliore. Hearst lo ha fatto, soprattutto utilizzando i propri brand per rafforzare la consapevolezza che ciascuno di noi deve fare la propria parte per contribuire all’ambiente. Un impegno che abbiamo sottoscritto attraverso Vivere Meglio il nostro pay off che abbiamo declinato innanzitutto nei contenuti che i nostri brand print e digital dedicano ai progetti e alle attività che possono migliorare la salute del pianeta e sostenendo iniziative green, ad esempio il progetto Forestami. E naturalmente diamo l’esempio con il programma Hearst Getting Greener che ha portato a utilizzare per la produzione e distribuzione dei nostri magazine materiali a basso impatto ambientale”.
Livia Peraldo Matton, editor in chief di Elle Decor Italia, raccoglie il testimone introducendo la giornata di lavori ed evidenziando come questo terzo incontro sia un appuntamento importante a sostegno di una precisa strategia editoriale. “Elle Decor Italia affronta il tema della sostenibilità con un numero interamente dedicato: è infatti in edicola il nostro green issue. Un approfondimento del mondo del progetto che dal micro si apre al macro per abbracciare l’ambiente. Dai materiali ai processi produttivi, dalla natura al suo legame con l’uomo e il territorio. Il convegno ci aiuta a fare il punto su una complessità, tutta contemporanea, che è necessario affrontare. Anzi, progettare. Così abbiamo scelto di coinvolgere professionisti il cui lavoro è frutto di una visione evoluta”.
Il primo relatore è Ermete Realacci, Presidente Fondazione Symbola che afferma: “Un’economia più a misura d’uomo ha bisogno della capacità che è propria del design, di saper mettere insieme bellezza, tecnologia, empatia, green economy, economia circolare. Di questo design l’Italia è già protagonista e può per questo candidarsi a essere punto di riferimento per il nuovo Bauhaus per il Green New Deal proposto dalla Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. Il design rappresenta un motore di innovazione e competitività e l’Italia, con quasi 34.000 imprese, rappresenta circa il 15,5% dell’intero sistema del design comunitario, collocandosi saldamente al primo posto per numero di imprese, davanti a Germania e Francia come conferma il report di Fondazione Symbola, Deloitte Private, ADI e POLI.design. Anche in conseguenza della spinta verso la qualità, l’industria italiana del legno arredo è terza per export nel mondo e prima in UE in economia circolare: il 93% dei pannelli truciolari prodotti in Italia è fatto di legno riciclato. Seguono Belgio con l’84%, Danimarca 60%, Germania 59%, Francia 50%. Avanza in Europa e nel mondo un’economia orientata alla sostenibilità che non lascia indietro nessuno ed è per questo più capace di affrontare il futuro. E rende le imprese più competitive”.
A seguire, il panel Dialoghi sulla sostenibilità che vede nel primo talk “Dalla terra alla terra: la materia tra scarto e processo” Mario Cucinella, fondatore e direttore creativo di Mario Cucinella Architects, esporre il primo modello di casa sostenibile 3D “Ci piace pensare che TECLA sia l’inizio di una nuova storia, sarebbe veramente straordinario dar forma al futuro attraverso la trasformazione di questa materia antica. La terra, con le tecnologie che abbiamo a disposizione oggi. L’estetica di questa casa è il risultato di uno sforzo tecnico e di materia, non è stato un approccio solo di natura estetica. È una forma onesta, una forma sincera”.
Prosegue Ingrid Paoletti, coordinatrice scientifica del laboratorio di ricerca Material Balance al Politecnico di Milano: “Non bisogna più pensare a un confine netto tra naturale e artificiale, i confini sfumano in un concetto di materialità innovativo e consapevole”.
Il secondo dibattito dal titolo “Abitare la natura: alla ricerca di una nuova armonia” ha coinvolto Stefano Boeri, fondatore di Stefano Boeri Architetti: “Sempre relazionale, per me armonia è un concetto che non può essere oggettivato, ma che riporta piuttosto a un movimento di reciprocità, tra ciò che è e ciò che viene compreso. L’armonia trova la sua forma compiuta, rotonda, nella relazione”, racconta l’architetto. Nel suo lavoro di progettista e docente universitario il tema dell’equilibrio tra uomo e ambiente, della convivenza tra tutte le specie è centrale. “Quando si perde di vista l’equilibrio, quando manca la definizione di una visione olistica, la natura si ribella”, ricorda Boeri.
Emanuele Coccia, filosofo e docente all’École des hautes études en sciences sociales, parte dall’architettura di Stefano Boeri - il Bosco Verticale una su tutte, simbolo della biodiversità - per riflettere sul ripristino di una ritrovata armonia tra umani e non umani per immaginare la città del futuro. “Molti antropologi e filosofi a partire dagli anni Trenta, senza dimenticarsi delle teorie di Gilles Clement, agronomo, biologo e paesaggista francese, sostenevano che l’idea di radicare l’identità di una comunità a uno spazio non è qualcosa di naturale, ma è un’invenzione che sembra seguire l’invenzione dell’agricoltura: gli umani hanno fatto città solo dopo aver legato la propria esistenza a un gruppo di vegetali, ai quali hanno delegato la comune sopravvivenza. Il giardino non è qualcosa che arriva nella città, ma la sua origine: ogni città è un giardino che nel tempo ha dimenticato di esserlo”.
La mattinata prosegue con i contributi degli studi di progettazione che attraverso il loro lavoro offrono una testimonianza dell’impegno ad abbracciare il tema sostenibilità.
In “Architettura green touch”, il punto di vista dello studio nipponico Kengo Kuma Associates: “Le mie architetture”, dichiara Kuma, “propongono un modello a scala umana, sono edifici che si relazionano e si integrano con il contesto e la cultura del luogo. Per questo motivo il legno ha un ruolo fondamentale nella mia pratica, perché mi aiuta a instaurare un dialogo intimo tra lo spazio e chi lo abita, è un materiale straordinario che è in grado di connettere passato e futuro, esseri umani e artefatti”. Yuki Ikeguchi si è espressa dando una definizione di architettura biofilica e presentando il progetto milanese Welcome, feeling at work che prevede l'uso di elementi organici e naturali che stimolano i sensi e assecondano la tendenza a trovare comfort e ispirazione nei contesti naturali. “La sostenibilità è il tema principale del nostro futuro e una responsabilità sociale per qualsiasi settore e società. Welcome offre un modello di ambiente di lavoro che promuove l'innovazione aziendale a favore della sostenibilità”.
A chiudere il panel, Jette Cathrin Hopp di Snøhetta: “Il lavoro dello studio, a matrice fortemente scandinava, insiste sul rapporto quasi simbiotico tra paesaggio e architettura. Gli interventi, sempre dialoganti con il contesto, sono frutto di una relazione intensa con la cultura locale. Centrale l’equilibrio con l’ambiente: gli edifici sono organismi sostenibili che concorrono alla riduzione di sprechi e inquinamento atmosferico. Circolarità, nel corretto impiego di trasporti, consumo, riciclo, rende possibile l’obiettivo del saldo di CO2 negativo. A garanzia di effetti positivi sulla qualità di vita della comunità”.
A chiudere la sessione, con “Design e sperimentazione”, Simone Farresin di FormaFantasma: partendo da un distinguo necessario tra design come disciplina e design come attitudine, ci porta alla radice della pratica progettuale. Qual è l’impatto produttivo dell’industria del design sull’uomo, l’ambiente, la natura? Il designer alla parola sostenibilità, riferita originariamente alla dimensione economica del fare, preferisce riabilitare l’uso del termine ecologia. Perché è l’ecologia che ci consente di comprendere più a fondo la fragilità che attraversa oggi l’ambiente e la società. Da qui è nata la mostra Cambio presentata lo scorso anno alle Serpentine Galleries di Londra e oggi al Centro Pecci di Prato: un affondo nel processo industriale, partendo dalla governance. Più che capire come utilizzare il legno è necessario comprendere il sistema di estrazione. Mapparlo e monitorarlo. L’attivismo poi chiude il cerchio: i designer devono adottare un atteggiamento radicale per comprendere e mitigare la complessità del momento.
Il convegno prosegue con il racconto di un caso studio particolarmente interessante, “La sostenibilità inizia da casa” affidato alle parole del CEO di Grunding Italia Francesco Misurelli: "Innovazione tecnologica nel rispetto delle risorse del pianeta è ciò che ha caratterizzato il nostro percorso e che ci porta oggi a parlare di sostenibilità, il nostro credo, la nostra mission. Noi di Grundig vogliamo farci portavoce di una nuova cultura della responsabilità, che abbraccia la parola Rispetto in tutte le sue sfumature (rispetto delle risorse ambientali, alimentari, sociali) e che parte da casa, quale centro di ogni azione migliorativa. Perseguiamo la sostenibilità attraverso un approccio concreto, una progettazione virtuosa e una produzione circolare. La condividiamo con il nostro pubblico, raccontando esempi tangibili e incoraggiandolo a intraprendere, a partire dal proprio ambiente domestico, piccoli gesti decisivi oggi, per un futuro migliore e più consapevole. Per diffondere il nostro messaggio abbiamo scelto come Brand Ambassador Massimo Bottura. Attivista sociale, nominato dal New York Times tra i personaggi più influenti al mondo, ci corrisponde per etica e valori: ciò che più ci unisce è l’impegno nella sostenibilità.”
Il Convegno digitale sarà visibile su elledecor.com/it a partire da domani, 25 giugno.