L'Italia ha la forza lavoro più vecchia del mondo. Cinquantenni italiani che competono con quarantenni americani e trentenni asiatici. È un problema? Dipende
“Il primo passo da fare, nelle aziende e nella società, è di immaginazione e raffigurazione: il messaggio per i cinquantenni e sessantenni è che sono persone di mezz’età anche da un punto di vista di “vita activa”, e ci si aspetta da loro che continuino a essere muli e non zavorra. Magari da trattare con qualche riguardo, ma persone nel pieno della vita, “alla fine dell’inizio e non all’inizio della fine”. Trattati cioè per quello che, nella grande maggioranza dei casi, effettivamente sono. Come persone e non come stereotipi datati”.
Il passaggio è tratto da “ACTIVE AGEING IN AZIENDA. Trasformare i lavoratori senior da problema a opportunità”, di Gianbattista Rosa. Un libro che ne abbatte molti, di stereotipi e pregiudizi, primo tra questi l’idea che l’invecchiamento dei lavoratori costituisca una minaccia a causa di calo di energia e motivazione, obsolescenza delle competenze, resistenza al cambiamento. E invece solo quest’ultima – a dimostrarlo sono ricerche, esperienze internazionali e casi aziendali – è effettivamente correlata all’età.
Eppure c’è un “ma”: “Ma lo studio segnala soprattutto che questa propensione risulta limitata più dalla mancanza di age diversity che dalla anzianità di per sé”.
Anche i “ma” sono tanti nel testo: visioni che sembrano definitive, in un contesto abitato da pregiudizio, vengono riviste e misurate da una lente più acuta, che ne ridimensiona o ne cambia la portata.
Per arrivare a tracciare una linea di pensiero, ma anche un metodo di gestione, capace di fare dei lavoratori senior veri pilastri della performance aziendale.
Temi naturalmente correlati al fenomeno, e affrontati nel volume, il demographic change, la qualità dell’invecchiamento, il futuro del sistema pensionistico e non ultima la percezione che si ha di se stessi, anche a seguito dello stigma dell’età che arriva dall’esterno. Leggiamo ancora: “Oggi nei sessantenni c’è un po’ di tutto: rocce indistruttibili e persone logorate, ciclisti assatanati e placidi crocieristi, ma come abbiamo visto il normotipo è una persona ancora piena di risorse, in buona salute, e con nessuna voglia di sparire dalla scena attiva del mondo, eppure in azienda per molti quando ci si avvicina a questa età qualcosa cambia […] Non si comincia a sentirsi emarginati, nella maggioranza dei casi, quando il fisico e la mente cominciano a declinare, ma all’opposto il fisico e la mente cominciano a declinare quando si comincia sentirsi emarginati”.
A Elsa Fornero, in Premessa, il compito di smontare il primo luogo comune: gli anziani rubano il lavoro ai giovani!
Con questo titolo FrancoAngeli festeggia la decima pubblicazione per la collana HR Innovation realizzata in collaborazione con Aidp - Associazione italiana per la direzione del personale, diretta da Paolo Iacci e Luca Solari.