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Lorenzo Marini crea l’arte esperienziale per Siena

Il Complesso Museale Santa Maria della Scala ospita “Di Segni e Di Sogni”, un viaggio immersivo tra le lettere liberate nelle loro forme più diverse. Non una mostra tradizionale ma un percorso esperienziale attraverso cinque installazioni, l’ultima delle quali nella Piazza del Campo. La mostra si compone di sei “momenti”, tra cui una personale che vede esposte 22 opere mixed media on canvas; un’esposizione che comprende le ricerche iniziali sul type e sugli alfabeti, un’esplorazione dunque dell’intero percorso artistico di Marini.

Le altre cinque installazioni rappresentano storie visive dell’alfabeto ricreato.

A partire da “MirrorType”, un cubo specchiato di quattro metri per quattro, al cui interno sono esposte le “lettere Narcise” che ci raccontano il tempo di oggi, quello dell’apparenza, della superficialità, del narcisismo.

Per arrivare a “MonoliType”, un monolite che si accende e si spegne dopo secoli di silenzio, un’installazione in cui l’arte lascia la bidimensionalità per creare un percorso obbligato, al pari della scultura, ricco di citazioni cinematografiche.

Una rappresentazione della tastiera Qwerty portata a una dimensione cento volte maggiore e una pioggia di settemila lettere che rappresentano i nostri pensieri inespressi.

Tutte le installazioni immersive comprendono una colonna sonora appositamente creata da Mariella Nava, una tra le più sensibili autrici di musica italiana.

Il curatore Luca Beatrice scrive: "Nell’arte di Marini siamo noi a scegliere, a entrare nel meccanismo tentando in qualche modo di ricomporlo e di dare senso a un’esperienza.

Elegante, divertente, esplosiva, riflessiva, la sua poetica ridisegna e ridipinge i confini dell’universo, ponendo l’attenzione sulle regole del comunicare, dove lo sforzo è superarle alla ricerca di nuovi alfabeti, misteriosi e infantili, concettuali e ludici”.

La mostra rimane aperta tutta l’estate, fino al 20 ottobre. Fortemente voluta dal sindaco Luigi De Mossi, questa esposizione vuole creare un rapporto tra la tradizione della città e la contemporaneità del nostro quotidiano, tra lo spazio eterno che la ospita e il tempo di oggi, tra gli antichi materiali utilizzati nell’arte del passato e i nuovi materiali utilizzati per le creazioni artistiche più moderne.

Una mostra dunque che chiede ai visitatori di essere parte attiva della composizione.

Un inno alla liberta delle lettere “che sono nate libere e come gli uomini sono creature sociali ma anche individuali”, Lorenzo Marini.