LUXURY SUMMIT 2024: LE DICHIARAZIONI DI CARLO CAPASA, SERGIO TAMBORINI, DIEGO DELLA VALLE, DE MATTEIS (PITTI)
Fra i tanti relatori, Carlo Capasa, presidente della Camera Nazionale della Moda Italianadurante il Luxury Summit del Sole 24 Ore ha sostenuto che “consumatori lusso aumenteranno” e “c'è bisogno di lavoro”. Bisogna pagare di più i giovani lavorando sul cuneo. “E’ un momento difficile ma le nostre previsioni ci dicono che i consumatori del lusso sono destinati ad aumentare”, in Italia e nel mondo. "Il timore di molte aziende è la scarsità della produzione", aggiunge Capasa al Luxury Summit, sottolineando che "nel medio termine ci sarà bisogno di lavoro", quindi, bisogna “attrarre i giovani”. Per far questo, bisogna agire sull’innovazione, sulla formazione ma soprattutto “offrire loro qualcosa di più”. Secondo Capasa, “in Italia dobbiamo pagare di più i giovani lavoratori senza però aumentare il costo del lavoro. Quindi bisogna lavorare sul cuneo fiscale. Si può fare, in Germania lo fanno”. - e sottolinea anche la necessità di “lavorare meglio sulla collaborazione tra pubblico e privato”, oltre che “migliorare l’istruzione nelle scuole, collegandole alle aziende”. Ma soprattutto, ribadisce Capasa, “paghiamo di più i giovani”.
Anche Sergio Tamborini, presidente di Sistema Moda Italia, nel corso del Luxury Summit, appuntamento del Sole 24 Ore con il settore del lusso realizzato in collaborazione con HTSI dal titoloFormazione e sostenibilità 4.0, la filiera sia 'più sexy' per giovani e il governo giochi la partita. – e sottolinea che - La filiera del tessile e moda “deve diventare un po’ più 'sexy' per le nuove generazioni altrimenti ci ritroviamo, non solo un paese, ma anche una filiera di vecchi”. - “Il tema è abbastanza complicato e non bastano le imprese e i sindacati. Se il governo non gioca la partita, si corre il rischio di perdere dei pezzi in modo significativo”, aggiunge Tamborini. Il rischio è che “qualcun altro, che ha il lusso ma non ha la manifattura, venga a prendere dei pezzi interi o, peggio, imiti quello che abbiamo e tenti di costruirlo nel proprio paese”. Il presidente di Smi evidenzia poi l’importanza della valorizzazione delle persone e della remunerazione. “Il tema della corretta remunerazione sta dentro le persone ma anche dentro le organizzazioni. Lo diciamo da anni che è necessaria una ripartizione diversa della marginalità nella filiera”.
Per Diego Della Valle, presidente e amministratore delegato di Tod's, sempre nel corso del Luxury Summit organizzato dal Sole 24 Ore, sostiene che 'serve creare e sostenere gli artigiani'. “L’artigianato va assolutamente supportato”, perché “la qualità del Made in Italy, che vogliamo divulgare nel mondo, passa attraverso l’artigianato”. Lo sottolinea Diego Della Valle, presidente e amministratore delegato di Tod’s, nel corso del Luxury Summit, appuntamento del Sole 24 Ore con il settore del lusso realizzato in collaborazione con HTSI dal titolo “Formazione e sostenibilità 4.0”. “Vedo un grande interesse, anche a livello governativo, verso il sostegno all’artigianato e ai giovani”, aggiunge Della Valle, sottolineando che “oggi l'artigiano è merce rara. Possiamo aprire negozi in tutto il mondo, ma poi nelle fabbriche dobbiamo metterci le persone”. Secondo il patron di Tod’s “c’è un altro aspetto da non sottovalutare: credo che non si possa pensare di essere ambasciatori del Made in Italy se poi le persone che lavorano nelle nostre aziende non hanno una qualità della vita accettabile e condizioni lavorative adeguate. Su questo fronte noi siamo in prima fila”. Della Valle ha anche ricordato il progetto con la Regione Marche e gli istituti tecnici per attrarre i giovani e farli diventare “maestri artigiani".
Per De Matteis (Pitti), ceo di Kiton e presidente di Pitti Immagine, le fiere in Italia andranno ancora molto bene. “Made in Italy è un plus. Finalmente anche per la politica”.- e afferma - “Sono fortemente convinto che le fiere in Italia continueranno ad andare molto bene. Oggi si parla tanto di Made in Italy e sicuramente è un grandissimo plus". – e aggiunge che “finalmente se ne è accorta anche la politica”. Ma, “dopo tante celebrazioni del Made in Italy, adesso vogliamo vedere qualcosa di concreto e più proattivo”. Intervenendo al Luxury Summit del Sole 24 Ore, De Matteis spiega che “non c’è un momento migliore per le medie e piccole aziende di farsi conoscere se non durante una fiera, in quanto, non tutti hanno la possibilità di andare in giro per il mondo e fare delle sfilate”. Ad esempio una fiera come Pitti “consente di far conoscere il proprio prodotto a 15mila buyer mondiali, mediamente di altissimo livello”.