Media Key intervista: Luca Genova, CEO & founder of Dreamers&Makers e House of Vino
Come vi siete organizzati per portare avanti il vostro lavoro in questa emergenza sanitaria?
Devo ammettere che salvo per la prima settimana, non abbiamo avuto grosse problematiche legate allo Smart Working che in realtà utilizzavamo come forma di lavoro agile anche prima di questa emergenza, seppur non in modo così massivo. Il problema è stato farlo tutti da un giorno all’altro, per una realtà come la nostra che ha cominciato il 2020 crescendo in modo sensibile come Staff, con processi ed ingranaggi ancora da rodare. Discorso diverso per le produzioni che di fatto abbiamo dovuto chiudere anticipando alcuni passaggi, o bloccare fino a data da destinarsi. Il paradosso, positivo, è che questo momento di “distanza” ci ha unito ancora di più come team, senza mai perdere l’energia e la voglia che ci ha sempre contraddistinto. La dimostrazione è anche il Film digital per Kidult nato dalla proatività dell’agenzia in queste settimane di lockdown e prodotto in pochi giorni con il supporto della nostra casa di produzione MAKERS e andato onair proprio in queste settimane.
Quali idee e nuove opportunità di comunicazione state studiando per i vostri clienti?
Nel mettere sempre al centro Strategia e Creatività abbiamo sin da subito pensato Dreamers&Makers come agenzia Digital crescendo ed investendo soprattutto in quest’area, che da gennaio 2020 ha visto nascere la nostra unit social supportata da una unit di produzione dedicata. Puntiamo quindi in primis al rafforzamento di quest’area che vediamo sempre più vicina a soluzioni produttive smart e al passo con i tempi e le tecnologie.
Discorso diverso per la nostra società che si occupa di progetti dedicati al Food&Beverage, House of Vino, molto attiva nel comparto vitivinicolo con all’attivo collaborazioni nazionali ed internazionali con Cipriani, Schiopetto, Volpe Pasini e il Gruppo Fantinel oltre a Filare Italia giovane startup che abbiamo seguito anche nella costruzione dell’Architettura di prodotto attraverso un progetto Data Driven in Partnership con NextAtlas. Il settore subirà purtroppo un contraccolpo pesantissimo reggendosi ormai da anni sull’export, e con un mercato di riferimento sempre più Americano centrico. Questa crisi oltre che generare problemi di liquidità fare sì che molto prodotto si fermi Italia con tutte le problematiche del caso sui canali di distribuzione. Abbiamo pensato quindi di cambiare il modello di Business di House of Vino effettuando progetti in Barter (Baratto), offrendo quindi l’opportunità alle Cantine di darci in contropartita totale o parziale a seconda del progetto, i loro prodotti. Siamo fortemente convinti che nei momenti di crisi non bisogna stare in silenzio, ma anzi comunicare più che mai, in questo modo cerchiamo di renderlo sostenibile per le realtà che si troveranno inevitabilmente in difficoltà.
L’emergenza attuale ha spinto le aziende a un cambiamento nelle strategie media e a rimodulare i budget in pubblicità?
Chiaramente la prima reazione è stato il congelamento, per necessità o paura, di molte attività più o meno strategiche da parte dei Brand. La violenza con cui è esplosa questa crisi e con cui si è allargata a macchia d’olio in Europa e oltre oceano, ha evidentemente indotto all’attesa molte aziende. La voglia però di comunicare non è mancata, gli esempi di Barilla ed Esselunga hanno dato coraggio ad altri brand che si sono subito accodati ritrovando energie e coraggio. È evidente però che la flessione nell’anno non potrà essere recuperata del tutto anche in un eventuale, e sperato, rimbalzo dell’economia ed il media che ne beneficerà di più sarà il Digitale. Le peculiarità di questa crisi hanno accelerato un processo di digitalizzazione a 360 gradi su tutti i settori di 4/5 anni, sdoganando quasi le potenzialità di un mezzo che conosciamo da anni, ma che in realtà è sempre rimasto parzialmente inespresso o non del tutto compreso. Le strategie e i budget media ne dovranno tenere conto, ma vedrete che a cambiare saranno ancor prima i modelli di business alla base delle aziende prima ancora degli investimenti pubblicitari.
Certamente quando questa emergenza sarà passata le abitudini e gli stili di vita cambieranno. Quale sarà la vostra proposta per valorizzare la comunicazione delle aziende/clienti per essere sempre più vicini alle esigenze del consumatore?
“Non smettere di essere ciò che siamo sempre stati: Italiani.”. Questa emergenza ci cambierà sotto diversi punti di vista, ma la cosa a cui più di tutto dobbiamo ambire è che ci faccia evolvere, perchè da queste crisi dobbiamo imparare prima di tutto. Tutto questo non deve farci dimenticare la nostra storia, ciò che ci ha reso famosi nel mondo, la creatività e l’innovazione tipica del pensiero Italiano. Ecco, ripartire della nostre origini, innovandoci e facendo tesoro degli insegnamenti ricevuti può essere la ricetta per rialzarci. La valorizzazione della Comunicazione passa sempre dalla Creatività prima che dallo strumento, rimarremo fedeli alla nostra filosofia che da sempre ha messo al centro proprio la Creatività, italiana ma con uno sguardo internazionale, data driven ma con la sensibilità di chi vuole toccare le corde più intime delle persone, innovativi senza dimenticarsi che dalla nostra Tradizione nasce un’estetica senza confini.
Il motto di tutto il Paese è “andrà tutto bene”, con l’augurio di uscirne più forti di prima. Qual è il vostro suggerimento per far ripartire l’Italia e rilanciare la comunicazione?
Non smettere di sognare, perchè dai sogni spesso nascono le cose più concrete.