Media Key intervista: Luca Pacitto, Head of Communication di Fastweb
Come vi siete organizzati per portare avanti il vostro lavoro in questa emergenza sanitaria?
All’inizio dell’emergenza, il primo pensiero è stato tutelare la sicurezza delle nostre persone, perché al centro del business di Fastweb c'è da sempre il benessere dei dipendenti. Ma mai come oggi essere connessi vuol dire prima di tutto rimanere uniti: continuando a lavorare, a scambiarci idee, a incontrarci fra un tavolo di lavoro e uno del salotto. Ecco che in risposta alla crisi ci siamo impegnati nel garantire al 100% dei dipendenti la possibilità di svolgere le attività lavorative in maniera agile e intelligente attraverso lo smartworking. Oggi 2629 dipendenti lavorano da casa in 13 regioni d’Italia. Un’operazione che per noi non è un'attività straordinaria, fa parte di una strategia avviata da tempo. Inoltre, abbiamo supportato anche la remotizzazione delle attività dei fornitori, dei lavoratori dei call center e dei tecnici, assicurandoci che qualunque attività in campo venga svolga nel pieno rispetto delle ordinanze sul contenimento del contagio.
La vostra azienda come sta affrontando questo cambiamento sul fronte delle comunicazione? Avete dovuto rimodulare le strategie e i budget in pubblicità?
Il momento è davvero particolare e non si può non tenerne conto. Oltre all’effetto CoronaVirus abbiamo avuto il tema dello spostamento delle Olimpiadi che ha avvalorato ulteriormente una revisione del messaggio di comunicazione. Il budget invece non ha subito variazioni.
Certamente quando questa emergenza sarà passata le abitudini e gli stili di vita cambieranno. Quale sarà la vostra proposta per valorizzare la comunicazione dei vostri prodotti restando sempre più vicini alle esigenze del consumatore?
Questa emergenza inevitabilmente cambierà gli stili di vita ed il modo di vedere le priorità personali e famigliari. Non tutti reagiranno allo stesso modo e per questo sarà molto interessante comprendere i cambiamenti per far sì che, aziendalmente parlando, il brand, il servizio, il prodotto siano sempre fedeli a se stessi ma con la giusta sensibilità di essere sulla nuova frequenza di pensiero del consumatore.
Il motto di tutto il Paese è “andrà tutto bene”, con l’augurio di uscirne più forti di prima. Qual è il vostro suggerimento per far ripartire l’Italia e rilanciare l’economia?
L’Italia ce la farà a ripartire e domani saremo più forti di prima. Il nostro suggerimento è quello di cogliere le opportunità che questa emergenza ha messo in luce. Penso ad esempio al ruolo assunto dal digitale, che oggi appare fondamentale per far continuare a funzionare il Paese. Grazie alla rete, anche se siamo lontani possiamo stare vicini e proseguire con la vita di tutti i giorni, mantenendo relazioni, lavorando in smart working e studiando in videoconferenza. Stiamo assistendo ad un’accelerazione di una serie di processi che avrebbero necessitato anni per essere adottati e che oggi stanno diventando rapidamente realtà. Il digitale, insomma, sarà il motore per la ripresa economica ed il ritorno alla normalità, ma bisogna cominciare già da oggi a lavorare ad una svolta culturale per poter sfruttare appieno tutte le potenzialità che la connessione offre.