Media Key

Media Key intervista: Luca Targa, CEO e Direttore Strategico di Inside

Come vi siete organizzati per portare avanti il vostro lavoro in questa emergenza sanitaria?
Abbiamo attivato lo smartworking per tutti i nostri dipendenti e collaboratori, infatti siamo costantemente attivi e interconnessi. Mi permetto di aggiungere che non si tratta di una cosa scontata, ma che è stata possibile grazie ad accorgimenti assunti in passato, quando l'emergenza non era assolutamente prevista. Per 4 volte abbiamo vinto il premio come impresa eccellente e di valore, per la capacità di innovare e dotarsi di sistemi gestionali evoluti, dall’acquisto di computer portatili per ogni figura professionale, di server, gestionali commesse e programmi in cloud per rendere ciascuno di noi operativo da qualunque sede e gestire l’azienda da uno smartphone. Investimenti importanti ma che ora tornano ancora più utili per essere sempre vicini ai nostri clienti, malgrado le restrizioni fisiche.

Quali idee e nuove opportunità di comunicazione state studiando per i vostri clienti?
Stiamo pensando e siamo già operativi con una serie di soluzioni mirate, pacchetti “smart” in grado di far tornare immediatamente attive ed efficaci le azioni commerciali delle aziende quando questa emergenza sarà terminata e tutti avranno moltissima voglia di recuperare terreno, acquisendo lead e nuovi clienti.

L’emergenza attuale ha spinto le aziende a un cambiamento nelle strategie media e a rimodulare i budget in pubblicità?
Occorre fare dei distinguo, dal momento che gli scenari cambiano a seconda dei vari settori. La maggior parte dei nostri clienti sta reagendo molto velocemente alla situazione di crisi, creando assieme a noi nuovi modi di presentare la propria offerta.
Le aziende che hanno dovuto rinunciare alla partecipazione alle fiere, per esempio, hanno creato ambienti online per presentare i nuovi prodotti, moltiplicando gli investimenti pubblicitari per raggiungere subito il proprio target. Questo funziona in particolar modo per le realtà che prevedono un percorso di acquisto lungo: seminare adesso permette di raccogliere i frutti al momento opportuno.
Per le altre imprese vale il principio di concentrarsi, come fanno i grandi brand, sull'impegno sociale della comunicazione, cercando di fare ciascuno la propria parte con responsabilità.

Certamente quando questa emergenza sarà passata le abitudini e gli stili di vita cambieranno. Quale sarà la vostra proposta per valorizzare la comunicazione delle aziende/clienti per essere sempre più vicini alle esigenze del consumatore?
Riteniamo che sia probabile che dall'emergenza si uscirà poco alla volta, in modo graduale. Il nostro consiglio è innanzitutto quello di essere propositivi, suggerendo alle aziende di non sparire dai canali digitali, ma, anzi, di mantenersi vicini ai propri clienti e ai fornitori, in modo utile e positivo. Più che promuovere i prodotti in questi momenti è utile rafforzare la propria brand identity, pensando a comunicare i valori legati alle nostre aziende. Il secondo dei tre libri che ho pubblicato si intitola “Comunico consapevolmente”. Mai come ora valgono quei principi: comunicare è un processo creativo. Per farci capire dobbiamo mettere in gioco tutte le conoscenze, le tecniche, le risorse del nostro bagaglio esperienziale, emozionale e culturale, esplorando, se necessario, nuovi sistemi. Subito dopo la crisi sarà ancora più importante il fattore umano, l'attenzione al singolo.

Il motto di tutto il Paese è “andrà tutto bene”, con l’augurio di uscirne più forti di prima. Qual è il vostro suggerimento per far ripartire l’Italia e rilanciare la comunicazione?
Da un lato, come imprenditore, mi sento vicino a quanto ha recentemente affermato Mario Draghi. Questa situazione è simile allo stato di guerra, per sorreggere il peso dello sforzo collettivo occorre l'autofinanziamento attraverso l'aumento del debito pubblico. Una scelta dolorosa, ma necessaria per sostenere l'intero sistema-Paese. Diversamente rimarrebbero in vita solo le realtà più forti e strutturate. Inoltre, sia durante che dopo l'emergenza, bisogna ridurre al massimo la burocrazia, affinché le misure di aiuto arrivino subito e non quando sarà troppo tardi.
Da comunicatore sto investendo questo tempo per guardare avanti, pensando a promuovere le soluzioni più efficaci per ripartire.
Relativamente alla comunicazione il mio auspicio è che vengano valorizzate le idee, la creatività e l’opera dei professionisti. Ciascuno di noi deve fare la propria parte per aiutare il nostro Paese a rialzarsi più in fretta possibile. Come Inside ci siamo e continueremo a essere sempre al fianco delle imprese, per questo ci chiamiamo dentro la comunicazione.