Media Key intervista: Nicola Bruno, CEO di Site by Site
Come vi siete organizzati per portare avanti il vostro lavoro in questa emergenza sanitaria?
Da subito la priorità è stata per noi creare uno stato di sicurezza per tutte le persone per evitare incontri e aggregazione. Da metà febbraio ci siamo organizzati con lo smart working in entrambe le sedi. In realtà per noi lo smart working non è una novità quindi lo abbiamo semplicemente intensificato. I reparti hanno organizzato call quotidiane per gestire gli stati di avanzamento dei progetti e momenti di incontro e saluto extra time conditi da caffè e spritz. Le riunioni tra reparti e direzione sono state intensificate con l’obiettivo di migliorare la comunicazione e condividere i giusti valori per affrontare la crisi. Da subito abbiamo deciso di cambiare mindset, vivere di più alla giornata e soprattutto cercare di non combattere contro la situazione ma trovare il nostro assetto “Live Through”.
Quali idee e nuove opportunità di comunicazione state studiando per i vostri clienti?
La “digital investigation” mai come ora si sta rivelando un’arma per affrontare la crisi. La prima cosa che abbiamo cercato di fare per essere utili ai nostri clienti è stato crearci una visione degli scenari possibili. Siamo partiti dai dati, che quotidianamente monitoriamo, per individuare quali saranno le criticità e le opportunità nei mercati del “dopocorona”. L’innovazione tecnologica sicuramente subirà un forte boost dal cambio di mindset. Alcune abitudini a cui siamo costretti ci stanno in realtà svelando un mondo diverso e talvolta migliore. Il mercato ne uscirà sicuramente indebolito ma rafforzato da nuove opportunità che, inizialmente introdotte come alternative, stanno invece rivelandosi strumenti di business molto efficienti in grado di migliorare le marginalità ma soprattutto i servizi.
L’emergenza attuale ha spinto le aziende a un cambiamento nelle strategie media e a rimodulare i budget in pubblicità?
Certamente le aziende dovranno riorganizzarsi. Non è solo un tema di media ma soprattutto di contenuti e di tempi. L’evoluzione della crisi ci fa pensare che i prossimi 18 mesi saranno asincroni. A livello internazionale i paesi si sono mossi con tempistiche differenti: alcuni paesi hanno cominciato il lockdown solo ora e i sistemi sanitari sono molto differenti tra paese e paese. Le tempistiche di “uscita” dal Covid-19 saranno quindi probabilmente molto diverse. E l’uscita non sarà comunque un “tutto come prima”. Questo complica molto la scelta dei contenuti, la scelta del tono di voce e conseguentemente la scelta dei media. Sarà difficile fare strategia, si vivrà molto di tattica, sia perché i messaggi saranno comunque condizionati dal momento sia le aziende avranno bisogno di fare crescere liquidità e fatturati nel breve.
Certamente quando questa emergenza sarà passata le abitudini e gli stili di vita cambieranno. Quale sarà la vostra proposta per valorizzare la comunicazione delle aziende/clienti per essere sempre più vicini alle esigenze del consumatore?
In realtà la crisi avrà la conseguenza di accelerare gli attuali trend che vedono l’esperienza del cliente centrale nel rapporto aziende/clienti. Le aziende dovranno probabilmente innovare molti dei loro processi, trovare nuove idee strategiche/tattiche ed investire in tecnologie intelligenti in grado di performare nel breve e gestire relazioni a distanza, perfezionando percorsi esperienziali per i clienti e per i propri team.
Il motto di tutto il Paese è “andrà tutto bene”, con l’augurio di uscirne più forti di prima. Qual è il vostro suggerimento per far ripartire l’Italia e rilanciare la comunicazione?
Noi ci fermiamo all’“andrà tutto”. Panta rei. Tutto scorre. Lo sosteneva Eraclito 2500 anni fa. “Non si può entrare due volte nello stesso fiume”. Non sarà tutto come prima. È il principio del “divenire” contrapposto al principio dell’“essere”. In un mercato veloce come quello di oggi siamo abituati a questo concetto a prescindere dal Covid-19. Il nostro suggerimento è quello di non combattere il cambiamento, meglio assecondarlo e passarci attraverso cogliendone le opportunità e cercando di non farsi demoralizzare dalle criticità. Dont’ fight. Live Through. La comunicazione sarà solo la conseguenza naturale del nostro nuovo modo di essere. Se andrà tutto bene dipenderà come sempre da noi. E la storia ci insegna che fino ad oggi siamo sempre riusciti a uscire dalle situazioni più drammatiche. Non dobbiamo preoccuparci di nulla.