Media Key intervista: Nicola Cesare Baldrighi, Presidente del Consorzio Tutela Grana Padano
Come vi siete organizzati per portare avanti il vostro lavoro in questa emergenza sanitaria?
Il Consorzio Tutela Grana Padano ha dovuto fronteggiare le proprie esigenze di programmazione con quelle delle aziende consorziate, che non possono in alcun modo fermare la propria attività, e con la domanda dei consumatori, quanto mai preoccupati di restare senza cibo, come dimostrano le code davanti ai supermercati e l’esaurimento sugli scaffali di molti prodotti.
Stiamo quindi agevolando al massimo le attività che consentono di avere cibo sulle tavole degli italiani, a partire dalla marchiatura del prodotto perché quello è il nostro compito, anche se oggi costa sacrifici e sforzi. Tuttavia, con la stessa determinazione garantiamo ai nostri dipendenti di operare nella massima sicurezza.
La vostra azienda come sta affrontando questo cambiamento sul fronte delle comunicazione? Avete dovuto rimodulare le strategie e i budget in pubblicità?
Innanzitutto, abbiamo destinato un milione di euro del budget pubblicitario a donazioni a favore degli ospedali delle regioni e delle province che rientrano nella zona di produzione del Grana Padano e tra le più colpite dal COVID 19. Inoltre, la pandemia da COVID 19 coincide con un periodo tradizionalmente di investimenti in comunicazione ed in promozione. Basti pensare su tutti al periodo pasquale, che da sempre coincide con una crescita dei consumi per le festività, che quest’anno in quasi tutta Europa sarà celebrata in silenzio e nell’isolamento nelle mura domestiche, senza neppure le celebrazioni religiose.
Abbiamo quindi ritenuto di cambiare, ma non la programmazione, proprio perché siamo consapevoli della enorme drammaticità della situazione e profondamente grati a chi mette a rischio la propria vita per salvare quella degli altri, ma anche determinati e convinti che ne usciremo. Il nostro nuovo messaggio riassume questi sentimenti: “Grazie a chi ogni giorno lavora per mungere e consegnare il latte. Grazie a chi ogni giorno trasforma questo latte in Grana Padano. Grazie a chi ci garantisce il cibo tutti i giorni e a tutti coloro che lavorano fuori casa, Grazie alle speranza che ogni giorno ci anima e ci dà energia, Grazie a chi sta a casa e grazie agli eroi di questa guerra: i medici, gli infermieri e i volontari. Tutti insieme combattiamo e la vita tornerà ad avere un sapore meraviglioso”.
Certamente quando questa emergenza sarà passata le abitudini e gli stili di vita cambieranno. Quale sarà la vostra proposta per valorizzare la comunicazione dei vostri prodotti restando sempre più vicini alle esigenze del consumatore?
Ripartire dalle certezze e dai valori. Grana Padano DOP ha quasi mille anni di storia. È stato creato dai monaci cistercensi per sconfiggere la fame e aiutare i più poveri a superare le carestie senza disperdere una goccia di latte trasformandolo in un formaggio che ha proprio nel tempo e nella stagionatura uno dei suoi punti di forza. Ha superato pestilenze, come si chiamavano nei secoli le pandemie, guerre e calamità e quindi è abituato a resistere. Ha dato energia a chi doveva lavorare duramente per ricostruire città, aziende, comunità. È una certezza di genuinità, di ricchezza di proprietà nutritive, di bontà. È fatto da gente che crede nel proprio lavoro e nella lealtà verso chi gli dà fiducia. Lavoreremo per affermare questi valori, accenderemo fiducia, garantiremo sicurezza, beni di cui tutto il mondo avrà bisogno.
Il motto di tutto il Paese è “andrà tutto bene”, con l’augurio di uscirne più forti di prima. Qual è il vostro suggerimento per far ripartire l’Italia e rilanciare l’economia?
Comprare e mangiare italiano. Lo dicono il ministro Bellanova, gli assessori regionali, tutta la grande filiera agroalimentare italiana che può reggere a questa emergenza se saprà essere solidale e compatta. I consumatori sceglieranno qualità garantita, i produttori sapranno offrirla, insieme risolleveremo l’Italia.