Media Key intervista: Sergio Brizzo, CEO di Across
Come vi siete organizzati per portare avanti il vostro lavoro in questa emergenza sanitaria?
In Across non era mai stato adottato lo smart working, quindi la prima sfida da affrontare è stata quella di riorganizzare ogni reparto trasformando ogni interazione in virtuale. I primi ad aver potuto usufruire del lavoro da remoto sono stati i collaboratori con figli, per potersi occupare di loro a fronte della chiusura prematura delle scuole. I collaboratori che non avevano con sé la strumentazione per svolgere il proprio lavoro l’hanno ricevuta dall’azienda direttamente a casa per mezzo di corriere. A supporto del clima di ascolto è stato mantenuto una volta a settimana il consueto incontro di confronto aperto, con me e tutti i collaboratori, anche se in modalità virtuale.
Quali idee e nuove opportunità di comunicazione state studiando per i vostri clienti?
Da oltre due anni stiamo studiando e testando una nuova soluzione che abbiamo deciso di lanciare in questo momento proprio perché può essere di supporto a tante aziende che hanno bisogno di rialzarsi affidandosi a un partner a tutto tondo che li possa aiutare nella ricerca di nuovi clienti.
Per questa ragione oggi ci presentiamo come una Digital Solution Company pronta a offrire alle aziende un servizio completo end to end: non più solo generare le lead attraverso canali pubblicitari interni, ma gestirle in concreto mirando alla vendita effettiva del prodotto o servizio del cliente.
Offriamo, quindi, una soluzione integrata marketing + sales: il reparto marketing intercetta nuovi utenti interessati, mentre il sales supporta la forza vendita di un’azienda, finalizzando gli obiettivi di business pattuiti. Con il supporto del marketing, combiniamo i principali canali digital, come e-mail marketing e affiliazione, native advertising, social advertising, SEO e SEM, e ottimizziamo le campagne online per raggiungere l’audience più adatta a un determinato business, generando contatti realmente interessati. Con il supporto del sales, grazie a due contact center interni, siamo in grado di far fronte a qualsiasi richiesta, come qualificare le liste di contatti, fissare appuntamenti per conto del cliente, costruire un servizio di assistenza clienti dedicato o chiudere le vendite effettive di un prodotto o di un servizio.
L’emergenza attuale ha spinto le aziende a un cambiamento nelle strategie media e a rimodulare i budget in pubblicità?
Sicuramente stanno cambiando le esigenze delle aziende e, di conseguenza, le loro strategie. Pensiamo che in questa fase possa essere essenziale per un cliente avere un unico fornitore che lo supporti nelle differenti esigenze che lo stesso possa avere in ambito digital marketing.
Riguardo ai budget in pubblicità, siamo in linea con alcuni dei recenti dati resi noti dal progetto di ricerca di UPA e della School of Management del Politecnico di Milano, secondo cui circa un quarto del campione intervistato dichiara per il 2020 impatti nulli o inferiori al 10% sugli investimenti pubblicitari, mentre un 9% dichiara anche un aumento previsto per l’anno in corso. Spiragli che fanno ben sperare per il futuro.
Certamente quando questa emergenza sarà passata le abitudini e gli stili di vita cambieranno. Quale sarà la vostra proposta per valorizzare la comunicazione delle aziende/clienti per essere sempre più vicini alle esigenze del consumatore?
L’emergenza Coronavirus ha colto tutti impreparati: aziende, istituzioni e cittadini si sono trovati da un giorno all’altro ad affrontare un cambiamento epocale mai sperimentato prima. Tuttavia, questa situazione “straordinaria” ha permesso di mettere in risalto importanti pratiche da portare avanti anche una volta superato il periodo di crisi.
Tra queste, sicuramente c’è quella di investire sulla customer care automation. Integrando nella propria strategia di marketing un sistema di questo tipo è possibile garantire – anche in situazioni straordinarie come questa – un servizio clienti veloce ed efficiente. In uno scenario così complesso infatti i chatbot stanno giocando un ruolo fondamentale, un assistente virtuale è operativo 24 ore al giorno e 7 giorni su 7, fornendo risposte immediate ma soprattutto gestendo in contemporanea un numero illimitato di richieste. Ancora, è essenziale puntare sull’automazione dei processi e sulla user experience, che si traducono in una maggiore predisposizione da parte delle aziende nel voler offrire un servizio migliore al cliente finale. E infine fare digital marketing in outsourcing, in quanto ogni PMI che oggi non faccia digital marketing non sta sfruttando l’opportunità più grande per raggiungere nuovi clienti e vendere i propri prodotti o servizi.
Il business process outsourcing è un’opportunità di crescita per le aziende perché riduce gli sprechi in settori interni non strategici per reindirizzare le risorse verso processi primari per il core business.
Il motto di tutto il Paese è #prontiaripartire più forti di prima. Qual è il vostro suggerimento per far ripartire l’Italia e rilanciare la comunicazione?
Proprio lo scorso mese, ho sentito la necessità di scrivere una lettera aperta ai giovani imprenditori come me, che si sono ritrovati a gestire a 30 anni una situazione più grande di loro. Siamo quotidianamente impegnati a far crescere il valore delle nostre imprese, che devono essere capaci di affrontare il cambiamento e le situazioni di difficoltà, ma una crisi come quella che stiamo vivendo oggi è sicuramente senza precedenti per gli imprenditori under 30 che non possono fare appello a un’esperienza pregressa. È questo il motivo che mi ha spinto a scrivere questa lettera, per trasmettere un messaggio di incoraggiamento a chi, come me, ha dovuto adeguarsi rapidamente e cercare di essere il più possibile all’altezza della sfida.
Sicuramente, finito questo periodo, ci ricorderemo molte cose e cambieranno abitudini, usi e costumi. Nel frattempo abbiamo il dovere di ricercare nuove soluzioni per costruire l’economia del futuro. Affrontare la ripresa non sarà facile ma, come ho scritto, tempi difficili creano uomini e donne forti e chi fa impresa ha l’obbligo di guardare positivamente alla meta.