Monini dà un nome alla sostenibilità: “A Hand for the Future”
Una mano che sorregge il mondo, guidandolo verso un futuro migliore. È un logo, ma è soprattutto la rappresentazione plastica di “A Hand for the Future”, il naming del piano di sostenibilità di Monini che, ad un anno dal suo avvio, conferma anche nel nome lo scopo con cui il progetto decennale è nato.
Si dice infatti che dare un volto e un nome alle cose significhi farle esistere realmente: così l’azienda spoletina investe di nuova identità il suo piano di sostenibilità, lo strumento attraverso il quale ha formalmente assunto l’impegno di costruire un futuro più equo per le nuove generazioni. Un impegno già ufficialmente riconosciuto: Monini è stata infatti appena insignita del Premio Leader della Sostenibilità 2021 del Sole 24 Ore - Statista, riservato alle aziende più green ed etiche d’Italia.
“Il Piano – spiega Maria Flora Monini, direzione Comunicazione e Immagine dell’azienda - esprime un modo diverso di fare impresa, l’unico davvero possibile oggi per creare sviluppo, e merita di essere compreso e condiviso immediatamente anche attraverso un simbolo e un naming ad hoc ”.
Il logo, realizzato dall’agenzia Lorenzo Marini Group, prende ispirazione dall’icona di marca, la mano maschile, simbolo del saper fare umano e protagonista della famosa “spremuta di olive”: qui viene reinterpretata come indispensabile elemento che sostiene il pianeta, se ne prende cura, assumendosene la responsabilità.
Ma la sfida è complessa e quindi ogni segno grafico deve raccontare più necessità. Così il mondo rappresenta l’ambiente, ma anche l’umanità e la produttività, il ramo d’ulivo – simbolo dell’olivicoltura – richiama l’essenza naturale del brand e del prodotto, ma anche la generosità e la ricchezza della natura.
Nulla è casuale: la scelta del colore usato crea un’uniformità cromatica con il logo commerciale dell’azienda, mentre il font è un hand-write, un tratto semplice tipicamente usato per le comunicazioni sostenibili e richiama la naturalità, l’artigianalità. Infine la scelta della lingua inglese, quasi scontata per un’azienda che esporta il buono dell’Italia in oltre 60 Paesi e che intende esportare da oggi anche una nuova cultura valoriale nel segno della sostenibilità.
Così “A Hand for the Future” aspira a diventare per la nuova generazione di consumatori Monini una conferma e un completamento, nel segno della contemporaneità e dell’etica, di “Una spremuta di olive” tanto famigliare ai loro genitori e nonni.