Media Key

Nasce Bea, la nuova casa della narrazione strategica d’impresa

Negli Anni Venti post-pandemia occorre sapersi raccontare. L’ecosistema digitale offre enormi opportunità di visibilità e crescita ad aziende, organizzazioni e istituzioni capaci di costruire una narrazione strategica efficace. A condizione di saper sfidare il caos della Rete, interpretandone le opportunità. La soluzione esiste: Be A Media Company. Accompagnare ogni realtà imprenditoriale a raccontarsi con gli strumenti più innovativi del brand journalism, le idee più avanzate del content marketing e soprattutto la passione per le grandi storie, è la vocazione con cui nasce Bea, la nuova casa della narrazione strategica d’impresa.

Sotto la guida di Marco Bardazzi e Salvatore Ippolito, due protagonisti della comunicazione con lunghe esperienze nei principali media e aziende italiane, Bea – Be a Media Company è il catalizzatore di uno straordinario e inedito pool di talenti. Bea comincia infatti il proprio cammino contando sulla partnership e gli accordi strategici con tre importanti realtà del mondo della comunicazione.

The Visual Agency
Agenzia di data e information design che in dieci anni ha conquistato notorietà internazionale. The Visual Agency è specializzata in visualizzazione dei dati e progetti ad alto valore aggiunto per comunicare la complessità;

Dalk
Giovane e innovativo digital studio, Dalk è specializzato nel branded content e nella produzione di longform e contenuti ‘data-driven’, grazie a competenze di data scouting, analysis e storytelling.

Imille
Dal 2004 Imille ha vissuto tutte le tappe chiave della rivoluzione tecnologica applicata ai media e alla comunicazione. Oggi non è più solo un’agenzia creativa, ma anche società di consulenza strategica, studio di design, partner per l’innovazione. Collabora con grandi aziende italiane e multinazionali ai loro progetti di branding, product/service design, comunicazione e performance.

Bea, The Visual Agency, Dalk e Imille danno vita a un network che può contare anche su accordi con altre realtà italiane e internazionali del mondo della comunicazione, per rispondere a ogni esigenza di racconto e sviluppare qualsiasi strategia di narrazione.

Il sito web Beamediacompany.com offre l’accesso a questa community di innovatori di talento che si è formata intorno a Bea, di cui Ippolito e Bardazzi saranno i registi, per offrire un approccio alla comunicazione che parta dalla narrazione strategica e si declini soprattutto sulla produzione di contenuti di qualità e sui più avanzati strumenti di data analysis, data science, misurazione delle audience, machine learning e AI.

Il datastorytelling di Bea rappresenta il punto di contatto tra l’approccio umanistico alla comunicazione e l’apertura a opportunità tecnologiche e soluzioni innovative. La rete di rapporti creata nel corso degli anni dai fondatori di Bea aprirà infatti le porte a idee che arrivano dai migliori brand

studio e dai protagonisti della comunicazione di Usa, Regno Unito, Unione Europea e dagli avamposti tecnologici degli emirati del Golfo.

La doppia vocazione umanistica e tecnologica della nuova società è testimoniata anche dal suo nome:
– Bea come le amiche avrebbero chiamato oggi Beatrice, musa di Dante e prima grande influencer della letteratura italiana.
– Bea come un tributo alla bellezza e alle potenzialità dell’Italia e del made in Italy, nell’anno delle celebrazioni dantesche.
– Bea come ponte tra italiano e inglese, lingua universale della comunicazione, per diventare call to action: “Be a media company”.

Tra i temi che saranno al centro dell’attività di Bea, particolare attenzione sarà dedicata alla comunicazione della trasformazione energetica e digitale, alle opportunità di un mondo connesso in 5G, alla decarbonizzazione e allo sviluppo sostenibile.

Salvatore Ippolito ha commentato: “Bea aiuterà le aziende a costruire o ripensare la narrazione strategica, la mission, i bilanci di sostenibilità e l’intera identità corporate alla luce delle sfide dei prossimi decenni, prime tra tutte l’Agenda 2030 e le opportunità aperte da Next Generation Eu e Green Deal europeo. Un ‘compagno di viaggio’ ideale per un tragitto a cui le aziende saranno chiamate, di enorme attualità e rilevanza”.

“La migliore pubblicità è sapersi raccontare. Negli Anni Venti – ha detto Bardazzi – vedremo fiorire opportunità per le aziende di disintermediare la comunicazione e avviare un dialogo nuovo con gli stakeholder. La narrazione strategica offre la possibilità di creare valore reputazionale sviluppando soprattutto le piattaforme ‘owned’. Ogni impresa può essere una media company e Bea, con il proprio network di talenti, è il partner ideale per individuare le audience a cui rivolgersi”.

Salvatore Ippolito: 30 anni di management, gestione team e progetti di comunicazione. Orientamento allo sviluppo progettuale, all’innovazione, al digitale. Esperienze in Nielsen, Microsoft, IOL. Country Manager in Twitter, CEO in Agi (Eni).

Marco Bardazzi: 30 anni di giornalismo in Italia e Usa (ANSA e La Stampa). Per sei anni Direttore della Comunicazione di Eni. Esperto di innovazione digitale nel giornalismo e nella comunicazione.