"ONBOARDING E SOCIALIZZAZIONE ORGANIZZATIVA" DI L. A. INSALATA, A. ANDERSON, S. LIVI
Qual è il primo momento in cui il Management comincia a costruire fiducia, reputazione e strategia? È la gestione dell’ingresso del nuovo collega in Azienda il suo periodo di integrazione e inclusione. Socializzazione e onboarding sono la prima leva di retention, ma anche una delle più potenti forze di attraction, la loro robustezza sostiene l’investimento sulle persone.
Sono questi gli assunti di base sui quali poggia la trattazione di “ONBOARDING E SOCIALIZZAZIONE ORGANIZZATIVA. Modelli ed esperienze nel lavoro ibrido”, titolo di recentissima pubblicazione per la Collana “HR INNOVATION-AIDP”.
Gli autori Libera Anna Insalata, Anita Andreson e Stefano Livi hanno realizzato una ricerca iniziata durante gli anni della pandemia, volta a offrire una panoramica su come le aziende si stavano comportando rispetto all’integrazione dei neoassunti in maniera completamente o parzialmente digitale.
Il testo parte da riflessioni sulla costante e veloce evoluzione degli ultimi anni per approdare all’analisi dei dati raccolti da una ricerca sulla socializzazione effettuata proprio durante il periodo di grande cambiamento dell’organizzazione del lavoro. Il quesito principale è legato all’efficacia del processo di Onboarding quando questo per visione o per necessità si trasforma in prassi digitale.
Infine, attraverso testimonianze dirette raccolte presso i manager, sono state prese in esame le visioni, le aspettative ed i progetti per il futuro, ed è stata valutata l’intenzione o meno di continuare ad utilizzare gli strumenti dell’onboarding digitale.
Il libro – alla luce delle considerazioni emergenti dalla ricerca e dalle testimonianze - fornisce un modello operativo per la gestione dell'onboarding in azienda partendo dalla letteratura scientifica e suggerendo importanti integrazioni alla people strategy per una costante circolazione di valore. Un lavoro che colma oggi un vuoto della letteratura aziendale su tali temi.
Francesco Avallone - Docente di Psicologia del lavoro e delle organizzazioni presso Unitelma Sapienza di Roma – arricchisce il volume con pagine di Prefazione particolarmente dense. Nel sottolineare da subito la scarsa attenzione usualmente dedicata al declino delle organizzazioni, ne tratta le motivazioni dando particolare visibilità a quella che passa più inosservata: “il cedimento all’avidità e all’arbitrio, al tradimento del patto fiduciario che fonda la possibilità della convivenza lavorativa. Si determina una forma di corruzione dei valori che vengono sovvertiti in nome dell’interesse immediato e di parte: la trasparenza è soppiantata dalla finzione e dall’ipocrisia; l’equità è poco praticata per indurre gratitudine e sottomissione”. Un fenomeno al quale Avallone attribuisce una definizione incisiva quanto toccante: “corruzione della speranza”.
Chi si occupa di Risorse Umane conosce il valore delle emozioni, l’importanza della progettualità, la potenza del sogno. Una possibilità che viene garantita sin dall’inizio, se le persone vengono ben accolte “a bordo”.