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Rebranding per armadioverde, diventa greenchic

A pochi mesi dalla comunicazione del round di 2,6 milioni di euro, armadioverde, il primo marketplace italiano della moda second hand, annuncia il nuovo nome: greenchic. Con questa operazione di rebranding l’azienda mira ad essere più contemporanea e riconoscibile sia sul territorio italiano che nel mercato internazionale e a diventare il punto di riferimento per la moda pre-loved.

Il nuovo nome sintetizza perfettamente le due anime dell’azienda: fashion e sostenibilità. Essere green, è una semplificazione che racconta un mondo più ampio, una sostenibilità contemporanea non solo rivolta all’ambiente, ma alle persone. Essere chic significa avere stile, sentirsi a proprio agio quando si indossa un nuovo capo, stare bene con sé stessi e con gli altri.

Il rebranding porta con sé una strategia specifica che non si limita solo alla rivisitazione del “look and feel” del marketplace, che verrà arricchito di nuove funzionalità per un’esperienza di shopping online più semplice e divertente, ma nasce per fornire i maggiori vantaggi tipici dell’economia circolare agli oltre 750 mila utenti della piattaforma. In previsione di una decisa espansione europea, greenchic ha in serbo di ampliare l’offerta di capi pre-loved- che oggi conta circa 200 mila capi in collezione - aumentando così il volume di vestiti e accessori provenienti da una comunità più ampia e multiculturale dove poter scegliere, scambiare e sperimentare stili e look diversi.

Il rebranding per l’azienda è anche l’occasione per introdurre progetti concreti come Upcycled, una produzione brandizzata greenchic che metterà in commercio in maniera continuativa una nuova linea di prodotto fatta da capi unici, lavorati a mano in Italia e realizzati con materiali di recupero e di scarto. Un concentrato di unicità, eleganza e sostenibilità. Per l’ideazione e la produzione di queste collezioni, greenchic sta formando un team di talenti emergenti, giovani designer e creativi che si prenderanno cura di tutte le fasi di sviluppo delle collezioni. Tra le altre iniziative che rendono ancora più green l’anima dell’azienda c’è il progetto Regenerate che permetterà di ridare valore ai capi con difetti tramite piccole riparazioni, aumentando il numero di vestiti che verranno “salvati” dallo smaltimento. 

Come supporto operativo per questi due progetti, l’azienda si avvarrà dell’operato di diverse sartorie sociali, realtà locali e indipendenti che collaboreranno per dare vita a prodotti che porteranno con sé anche un grande valore per l’intera collettività. Sempre in linea con i principi di una società benefit, che pone in primo piano il concetto di beneficio comune, greenchic introdurrà anche nuovi materiali ecosostenibili nel packaging e mezzi di trasporto a ridotto impatto ambientale per tutta la fase di logistica.

“Siamo molto felici di essere diventati greenchic”, dichiara David Erba co-founder e CEO, “un nome che dà l’impulso per accelerare la nostra crescita e il nostro impatto positivo sia ambientale che sociale nel mondo del fashion. La cosa che mi dà più soddisfazione”, continua Erba, “è vedere come i nuovi progetti che stanno nascendo si basano su tutto il know-how e le competenze che abbiamo sviluppato con armadioverde. Un’evoluzione e non un cambiamento, che ci permetterà di scalare molto più rapidamente grazie anche ai partner strategici che abbiamo portato a bordo nell’ultimo round di investimento”.