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Svelata la nuova campagna di Unobravo che ribalta con ironia i buoni propositi di inizio anno

Dopo aver creato grande curiosità tra pendolari e viaggiatori che affollavano la stazione di Milano Cadorna con slogan che esortavano ciascuno a trasformare la ormai tradizionale lista di buoni propositi in opportunità per stare meglio, è stata svelata sabato l’azienda protagonista. Si tratta di Unobravo, servizio di psicologia online e Società Benefit, che quest’anno ha scelto di accendere i riflettori sul tema dei buoni propositi invitando le persone a iniziare il 2024 focalizzandosi sull’unico obiettivo davvero importante e capace di fare realmente la differenza: prendersi più cura di sé e del proprio benessere psicologico.

La nuova campagna di Unobravo si è sviluppata in due fasi core:
- la prima di teaser, attraverso l’affissione di headline come “Quest’anno non è giornata”, “E anche quest’anno ci riprovo l’anno prossimo” oppure “CEO dei buoni propositi falliti”, che sottolineano in modo ironico il fatto che spesso i buoni propositi possono essere rigidi e teorici e si trasformano, in poco tempo, in motivo di frustrazione invece che di stimolo;
- una di unveiling che, tramite nuovi slogan - “Leggere di più. Specialmente quello che ho dentro”, “Allenarmi di più. Soprattutto ad ascoltare le mie emozioni” e ancora “Tenere in ordine dentro casa. Ma anche dentro la mia testa” -, invita tutte le persone raggiunte a mettere se stessi al centro, prima di stabilire compiti e crearsi aspettative poco raggiungibili.

Troppo spesso, infatti, nella pianificazione del proprio futuro, si trascura l'aspetto cruciale del benessere mentale e con questa campagna “Buoni Propositi 2024” Unobravo si propone di rompere questo schema comune e invita ad abbracciare il concetto che prendersi cura della propria salute mentale non dovrebbe essere un'opzione, ma una priorità. In particolare, il servizio sottolinea l'importanza di considerare la terapia psicologica come il primo passo per avviare un processo di crescita personale e come dimostrazione di forza nel riconoscere la propria necessità di supporto per affrontare sfide emotive e psicologiche.

“Ancora una volta Unobravo dà voce con coraggio e ironia ai pensieri, anche quelli più scomodi, delle persone, proponendosi di ispirare un cambiamento positivo e un percorso di crescita sostenibile - commenta Angela Sansone, Head of Marketing di Unobravo -. Dovrei o vorrei? Viviamo in una società altamente performante, dove ci viene sempre chiesto di fare di più e meglio: ogni anno, infatti, i buoni propositi diventano l’ennesima “to do list” con obiettivi da conquistare e traguardi da ottenere. Lo stress verso l’obiettivo finale, se non accompagnato da una giusta consapevolezza di sè, risulta controproducente e per questo i buoni propositi falliscono dopo poco. La nuova campagna Unobravo vuole passare con empatia due messaggi chiave: con la fase teasing si vuole normalizzare il fallimento dei buoni propositi, alleggerirci dalla pressione sul risultato e spingerci ad accoglierci di più; successivamente, attraverso la fase branded, invitiamo a intraprendere un percorso di evoluzione e crescita più sostenibile duraturo e di impatto, anche con il supporto della psicologia. I buoni propositi sono spesso un’illusione o una distrazione. La vera chiave per una vita appagante dipende  più dalla nostra capacità di accettarci e dal nostro benessere mentale, e non da obiettivi esterni. In Unobravo siamo fiduciosi che questo stimolo, possa aiutare tante persone a occuparsi di sè e spronarle ad iniziare l’anno con un percorso di trasformazione positivo”

La creatività della campagna è firmata internamente dal team creativo di Unobravo ed è stata pianificata con MediaOne sull’intero circuito della stazione Milano Cadorna e sarà live fino al 2 febbraio.
A partire da oggi, inoltre, a dare visibilità alla campagna si affiancherà un’attività di comunicazione sui canali social di Unobravo e da parte di diversi influencer che collaborano con il brand.

Crediti
Creative Lead: Nicola Bolfelli
Art Director: Marco Ramponi
Copywriter: Francesco Fiscone
Revisione clinica: Dott.ssa Valeria Fiorenza Perris