Trasformiamoci. Appunti di un ipocondriaco gentile alla ricerca della felicità
E se un’impresa, o una qualsiasi organizzazione umana, funzionasse meglio mettendo al centro le relazioni tra le persone e l’aspirazione alla felicità? È la sfida che lancia Enrico Santarelli, manager anconetano con 20 anni di esperienza, tra i top 100 marketing leader di Forbes, nel libro “Trasformiamoci. Appunti di un ipocondriaco gentile alla ricerca della felicità”, riflessione acuta ed ironica sul post pandemia e su nuovi modelli di leadership. La presentazione si è tenuta nei giorni scorsi ad Ancona. In dialogo con Silvio Cardinali, professore della Facoltà di Economia all’Università Politecnica delle Marche, Santarelli ha raccontato l’idea semplice quanto rivoluzionaria che sta alla base del libro: considerare la felicità delle persone un fattore di successo imprescindibile, percorrendo una nuova strada fondata su ascolto, cura, unione.
«Ormai certi atteggiamenti sono quasi caricaturali – ha detto Santarelli – quelli del “tardi in ufficio a prescindere”, quelli del “io, io, io” invece del “noi”. Il fenomeno della fuga dal lavoro a cui abbiamo assistito durante la pandemia dimostra che le persone vogliono portare il carpe diem nella quotidianità. E allora: trasformiamoci! Proviamo a dare priorità ad atteggiamenti semplici ma potenti come la gentilezza. Oggi la vera sfida per un leader è spostarsi da una dimensione puramente gestionale ad una più culturale e comunicativa».
Il professor Cardinali ha pungolato l’autore sull’applicabilità di questo paradigma in una realtà aziendale basata ancora principalmente su leadership forti e gerarchie. “Un sistema forse più efficace nell’immediato – ha risposto Santarelli - ma che non porta risultati nel medio-lungo periodo. Mettere le persone nelle condizioni di liberare le loro migliori energie è sicuramente più faticoso, ma più funzionale al raggiungimento degli obiettivi”
A metà tra diario personale e saggio, “Trasformiamoci” prende le mosse dai grandi cambiamenti del nostro tempo, a cominciare dalla rivoluzione digitale e dallo shock della pandemia, per arrivare alla costruzione di un approccio diverso, che possa aiutarci a relazionarci con tutti gli eventi, per quanto questi possano essere nuovi e inattesi. Un approccio “g.e.n.t.i.l.e.”, dove l’aggettivo diventa acronimo delle parole-guida per un leader nuovo, che abbandoni iperattivismo e individualismo per scegliere di agire insieme agli altri con umiltà.
A rendere estremamente piacevole e stimolante la lettura, lo stile colloquiale e l’autoironia (“sono un nerd e ne sono fiero”) e i tanti riferimenti che accompagnano le considerazioni di Santarelli. Citazioni, brani di canzoni, battute di film rivelano la capacità dell’autore di muoversi con disinvoltura tra Eraclito a Fabio Volo, tra La Rappresentante di Lista e Seneca.
Quarantotto anni e tre figli, Enrico Santarelli è laureato in Economia, con un master in Business Administration (MBA). Si è misurato nella sua esperienza professionale nella gestione di trasformazioni aziendali e di business, sia in realtà di piccole e medie dimensioni, sia in contesti più grandi, complessi e internazionali. È da sempre appassionato di tecnologia e innovazione e da qualche anno lavora assiduamente nel mondo delle start up.
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