Wikidata spegne dieci candeline
Wikidata il grande database libero e collaborativo dell’ecosistema Wikimedia e uno dei progetti più promettenti, compie i suoi primi 10 anni. Si tratta di un’iniziativa aperta a tutti, nata per raccogliere e organizzare enormi quantità di informazioni. Wikidata, che ha superato la soglia dei 100 milioni di elementi proprio in questi giorni, è un immenso archivio di dati centralizzati per tutti i progetti Wikimedia, disponibile a tutti per qualsiasi uso, in oltre 300 lingue, e che permette di aggiungere facilmente una o più fonti per ogni singola informazione inserita.
Un potenziale enorme, tanto che Wikidata è oggi usato anche al di fuori dei progetti Wikimedia: per esempio, vengono da Wikidata molte delle informazioni con cui i motori di ricerca rispondono alle domande degli utenti. Non solo per fornire date di nascita o statistiche, ma anche per dare definizioni sintetiche o per presentare immagini esemplificative. Può inoltre essere consultato e arricchito sia da persone sia da programmi automatici, creando dati strutturati, messi in relazione tra loro e organizzati.
Gli esempi d’uso di Wikidata in Italia
Wikidata è molto usato dagli archivi di autorità delle principali biblioteche italiane e internazionali, poiché facilita a studenti e studiosi il collegamento tra i diversi database e quindi la ricerca di risorse bibliografiche e di informazioni sugli autori.
Per questo motivo il Gruppo Wikidata per Musei, Archivi e Biblioteche (GWMAB), nato nel 2020 e patrocinato dal Dipartimento di Musicologia e beni culturali dell’Università di Pavia, ha deciso di partecipare ai festeggiamenti organizzando degli eventi relativi a Wikidata in più città.
Gli eventi, aperti agli studenti universitari, ai bibliotecari e archivisti universitari, ma anche a chiunque altro sia interessato a conoscere Wikidata, si sono tenuti presso la Scuola Normale Superiore a Pisa, l’Università degli Studi di Milano-Bicocca, le Università degli studi di Salerno, Torino e Udine, oltre all’Istituto di Norvegia a Roma.
“Wikidatiani e bibliotecari condividono molte cose, fra cui la capacità di sistematizzare la realtà che ci circonda. Non è solo un affare di codici, quanto di affidabilità dei dati che ci scambiamo” - ha così commentato Camillo Pellizzari, membro del Gruppo Wikidata per Musei, Archivi e Biblioteche - “I dati di Wikidata, ad esempio, sono usati per aumentare le informazioni disponibili nel catalogo della Biblioteca della Pontificia Università della Santa Croce e nelle schede biografiche presenti nella piattaforma della rete di biblioteche torinesi COBIS.
Gli utenti di questi cataloghi, grazie al nostro database, ottengono maggiori informazioni sugli autori dei libri che cercano e possono approfondirle tramite Wikipedia o altre risorse cui Wikidata rimanda. In questo modo vediamo quanto sia importante che le biblioteche, i musei e gli archivi italiani migliorino l'integrazione dei loro metadati in Wikidata, per facilitare l'accesso alle loro risorse culturali nel web.”
Wikidata poi sta migliorando la documentazione del patrimonio culturale italiano, facilitando l’organizzazione di Wiki Loves Monuments, il concorso fotografico più grande del mondo, che ogni anno viene lanciato anche in Italia durante il mese di settembre. Il database si è dimostrato un potente alleato nella creazione degli elenchi di monumenti autorizzati a essere fotografati per il concorso, in base alle rigorose norme italiane che regolano l’utilizzo delle immagini del patrimonio culturale italiano.
Luca Martinelli, amministratore di Wikidata e socio di Wikimedia Italia, racconta: “Probabilmente sarà una sorpresa per molti, ma l'Italia non ha una lista nazionale di siti del patrimonio culturale ufficialmente sancita. Ci sono, ovviamente, varie liste di agenzie nazionali e regionali che tentano di mapparli, ma non esiste un database unico per tutti.
Per questo, Wikimedia Italia ha scelto di utilizzare Wikidata per creare questa lista unica di monumenti, agendo attraverso due strade: da un lato, ha chiesto a tutte le amministrazioni locali di contribuire segnalandoci i propri monumenti nelle loro autorizzazioni, in modo da poterli a nostra volta aggiungere su Wikidata; dall’altro, ha curato diversi caricamenti di massa in Wikidata di dati da banche dati aperte nazionali e regionali sui beni culturali.
Il risultato di questo lavoro è una lista di oltre 133 mila monumenti sparsi su tutto il territorio nazionale – una lista che è ben maggiore della somma di tutte le liste curate dallo Stato o dalle singole regioni, ma che soprattutto ci permette di sapere quanti e quali monumenti partecipano ogni anno a Wiki Loves Monuments e possono quindi essere liberamente fotografati (al momento soltanto 25.378, circa il 19%)”.
Tra le implicazioni pratiche di Wikidata ci sono anche le visualizzazioni dei dati. Nel contesto di Wiki Loves Monuments, per sensibilizzare ulteriormente le amministrazioni sul tema della libera documentazione e del riuso delle immagini dei beni culturali, Wikimedia Italia ha creatodata.wikilovesmonuments: uno strumento visivo per consultare quanti monumenti vengono mappati, autorizzati o fotografati per la prima volta. Realizzato in collaborazione con DensityDesign Lab del Politecnico di Milano, estraendo i dati da Wikidata, lo strumento permette di osservare fino al singolo comune come è aumentata nel tempo la documentazione libera dei monumenti italiani.